Venerdì 11 maggio 2012,ore 1.00 New York

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Ero nella mia stanza e non riuscivo a dormire. Mio padre russava e Ruth dormiva profondamente. Mi alzai,decisi di uscire. Aprii la porta e andai a sbattere contro qualcuno.

-Che ci fai qua?!-

-Voglio delle risposte!-Barbara era decisamente arrabbiata,sospirai e mi arresi:-Va bene,ma aspetta un secondo.-entrai nella camera e presi la scatola. Uscii:-Andiamo nella saletta.-ci dirigemmo nella saletta dove,qualche ora prima,erano tutti riuniti. Ci sedemmo sulle poltroncine e appoggiai la scatola sul tavolino che c'era al centro.

-Sappiate che è una cosa che non posso fare,ma la faccenda mi sta opprimendo.-dissi. Sentii dei passi e mi bloccai,avevo il cuore che batteva a mille.

-Che ci fate anche voi qui?!-disse Eleonora,quasi esasperata.

-Avevo sentito dei rumori...-disse Ilaria. Sospirai e dissi:-Sedetevi che vi devo parlare.-Ilaria,Daniel e Francis si sedettero sul tappeto che c'era sul pavimento.

-Cosa state facendo?-ci chiese David arrivando con John. Sospirai di nuovo:-Sedetevi.-si sedettero,David mi fece alzare per sedersi al mio posto e mi costrinse a sedermi sulle sue gambe. Iniziai a spiegare a tutti quello che avevamo scoperto io,Scott e Frank.

-E' inquietante...-disse Barbara

-Io...non so più che cosa fare.-mi stavo disperando. David mi strinse a sé

-Ora che sappiamo,possiamo stare più attenti.-disse Ilaria

-Lo spero...non voglio che qualcuno vi faccia del male.-

-Devi stare tranquilla.-mi tranquillizzò Eleonora

-Cosa significano quelle frasi?-mi chiese Alessia

-Non so. Secondo me l'assassino è italiano.-risposi

-Secondo te è maschio?-mi chiese Francis

-Sì. Ci vuole qualcuno molto forte per strangolare e impiccare un uomo come Ryan e di certo una ragazza magrolina non può riuscirci.-

-Non riesco a capire...perché uccidere Ryan,Angela e poi Clare?-chiese John

-Forse ha in mente qualcuno di preciso e sta uccidendo ogni persona che gli sta accanto...-

-E' terrificante...-disse Daniel

-Cambiando discorso,domani prendete l'aereo?-chiese David alleggerendo i toni

-Io no. Devo andare con mio padre e Ruth su quello della polizia.-dissi

-Da quando fai parte della polizia?!-mi chiese,con stupore,Barbara. Io risi sottovoce:-Spero di no. Sai che noia?!-partì una risata generale. Ilaria iniziò a sbadigliare:-Forse è meglio andare a letto. Adesso tutti sappiamo tutto,Jessica si è liberata da un peso...possiamo dormire tranquilli.-aveva ragione,almeno per la prima parte del discorso;nella seconda parte,non ne ero proprio sicura...ci alzammo,ci salutammo,presi la mia scatola e ci incamminammo.

-Posso accompagnarti?-mi chiese David,sorrisi:-Certo.-mi accompagnò davanti alla mia stanza,poi disse:-Promettimi una cosa...-quella frase un po' mi spaventò,pensai:"E adesso? Cosa mi chiederà?",deglutii e dissi:-Sì...dimmi...-

-Qualsiasi cosa succeda,non mi lasciare.-mi stavo veramente spaventando e la frase mi fece insospettire:-Cosa potrebbe mai succedere?!-chiesi,lui mi baciò e,a pochi centimetri di distanza dal mio viso,mi implorò:-Ti prego,promettimelo.-annuii con la testa:-Promesso.-non ne ero proprio convinta...doveva obbligatoriamente succedere qualcosa? E perché dovrei lasciarlo?! Non riuscivo a capire...dopo quel bacio se ne andò,lasciandolo quasi a mezz'aria. Il sapore del suo bacio mi accompagnò per tutta la notte,come anche la frase che mi aveva detto...avrei voluto risposte come avrei voluto altri suo baci,dolci e morbidi...

Il gene di un assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora