Il gene di un assassino

Mercoledì 23 maggio 2012, ore 19.40

Frank era solo in centrale, a riordinare vecchi fascicoli e cartacce varie. Sapeva dell'omicidio del povero David e voleva essere lì per scoprire chi era stato e per consolare sua figlia. Odiava l'idea di dover essere rinchiuso lì dentro e non poter contribuire. Dopo tutto, il caso era suo. Ma il capo gli disse:-Ti vedo troppo concentrato sul quel caso e meno sugli altri. Per il momento ti sospendo.-Frank non poteva crederci, ed era così vicino alla verità. Era amareggiato. Ad un tratto si bloccò, sentì un rumore. Prese la pistola dal cassetto della scrivania. Nel suo ufficio entrò un ragazzo alto, biondo e con gli occhi verdi:-Ciao Frank...-il poliziotto lo scrutò, aveva un viso familiare e gli chiese:-Chi sei?-
- Sono il tuo incubo peggiore. Se ti dico "Tennyson",ti dice niente?-Frank sgranò gli occhi, sembrava avesse visto un fantasma. Con voce fievole:-Christopher...-
- Esatto! Mi hai portato via tutto quello che avevo di più prezioso. Il mio obiettivo è di vendicarmi con tua figlia.-
- Jessica...cosa vuoi farle?-
- Arriverò anche a lei, in un modo o nell'altro. Intanto sto lacerando la sua psicosi, uccidendo il suo ragazzo, mandando in coma una delle sue amiche, un'altra stava per morire infilzata da mille aghi e all'ultima avevo in mente un'altra cosa, ma ho fatto di meglio quasi per sbaglio:darà vita a un altro come me e mio padre, con il gene del male. Che te ne pare Frank? Come fedina penale, non è male!-
- Christopher.-disse Frank, alzandosi lentamente dalla sedia:-Cerca di ragionare.-
- Ragionare...-fece una strana risata:-Tu non puoi neanche immaginare come mi senta, dopo tutti questi stupidi anni...-
- Ascoltami, ho parlato con i tuoi genitori adottivi...-
- Perché l'hai fatto?!-
- Ti scongiuro, ascoltami. Loro ti volevano e ti vogliono tutt'ora bene.-
- No, tu non li conosci! E non è vero...-
- Tua madre sta soffrendo...-
- Lei non è mia madre,chiaro?-disse alzando il tono della voce.