Mercoledì 23 maggio 2012, ore 16.00

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Dopo essermi accertata che le ragazze stessero bene, decisi di chiamare mio padre per avvisarlo del ritrovamento di Eleonora e dirgli che, in quel momento, stava bene e che era controllata dai medici. Avevo mal di testa ed ero stanca, volevo tornare a casa. Salutai le ragazze e lasciai un messaggio a David per dirgli che stavo tornando a casa. Mi ricordai di aver lasciato la macchina davanti la casa di Eleonora, chiesi ad un agente che era lì in ospedale, se potesse accompagnarmi dove si trovava la mia auto. Salii nella volante della polizia, mi portò lì, presi la macchina e, finalmente, arrivai a casa. Entrai, misi la borsa sul primo appoggio disponibile, mi distesi sul divano e mi addormentai. Non avevo nemmeno le forze per andare nel mio letto oppure per cambiarmi. Decisi che il divano, anche se scomodo, era perfetto per fare un pisolino.

Il gene di un assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora