Mercoledì 23 maggio 2012, ore 17.20

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Barbara parcheggiò la macchina davanti casa. Scese di corsa e suonò il campanello svariate volte. Mi svegliai di colpo e risposi al citofono.
- Mettiti le scarpe, prendi le chiavi e il cellulare.-
- Che diavolo sta succedendo?!-ero ancora addormentata
-Muoviti ad uscire.-presi il tutto ed uscii:-Che succede, me lo vuoi spiegare?!-chiesi
-David è in pericolo!-mi venne la tachicardia:-Come "in pericolo"?! E come fai a saperlo?-chiesi
-Dopo ti spiego...a che ora finisce di lavorare?-
- In genere alle sette...-
- Forse riusciamo a fermarlo.-
- Fermare, chi?-
- L'assassino.-non aveva specificato nessun nome
-Perché vuole ucciderlo?-
-Non lo so, comunque me l'ha detto Ilaria...-
-Ilaria?! Come fa a saperlo? Ma,soprattutto, non era...-
- Appunto, era in coma. Si è svegliata e sente le voci dei morti...aveva sentito anche la voce di Clare...-rimasi perplessa, la faccenda era a dir poco assurda.
-Che hai intenzione di fare? Vuoi muoverti sì o no?-mi chiese. Pensai di fretta e dissi:-Andiamo a vedere a lavoro...vediamo se è lì.-salimmo nella mia macchina e ci dirigemmo, più in fretta possibile, verso l'officina dove lavorava David. Parcheggiai ed entrai. Chiesi di David e il suo capo mi rispose:-È uscito da poco con un ragazzo alto e biondo. Aveva appena finito di verniciare un'auto, ha salutato tutti e poi è andato via con questo ragazzo.-
- Che ore erano?-
- Le 7 e 10.-
- Sa per caso dov'erano diretti?-
- No, mi dispiace.-uscii dall'officina e corsi verso la macchina. Barbara mi disse:-Forse Ilaria si è sbagliata...-
- No,non si è sbagliata...-
- Come fai ad esserne sicura?-
- Presentimento.-ci dirigemmo verso la casa di David, per vedere se era lì. Bussai alla porta e quest'ultima si aprì da sola. Entrai di corsa dentro casa e lo vidi sul divano con un buco in fronte.
- No!-iniziai a urlare e a piangere. Barbara mi prese con tutte le sue forze e mi portò fuori.
- Lasciami andare!-le dissi urlandole addosso
-No,tu resti qui.-mi prese il cellulare dalla tasca dei jeans,chiamò mio padre e lo informò dell'accaduto e gli disse di venire immediatamente lì.
- Vaffanculo! È tutta colpa di Lucas!-continuai a gridare
-Lucas non c'entra un bel niente.-
- Oh sì invece! È lui Christopher Tennyson e anche Manuel Flint!-sospirai portandomi le mani tra i capelli:-Dio mio, non so neanche quale dei tre nomi,sia vero.-
- E con questo?-
- Con questo?! Hai pure il coraggio di chiedermelo?!-stavo per fare un ictus, ero esplosa come una bomba:-Ha ucciso il mio ragazzo e, probabilmente, è lo stesso che ha mandato in coma Ilaria e ha tentato di uccidere Eleonora...dimmi la verità, sapevi già qualcosa? Anche solo una piccola stupidaggine?-rimase zitta, con gli occhi bassi e, lentamente, annuì con la testa.
-Merda!-urlai calciando la ruota della macchina
-Avevo...avevo scoperto che Lucas possedeva, sopra il comodino, un passaporto a nome di Manuel Flint.-
- Lo sai che potresti essere accusata? E perché non me l'avevi detto subito?-
- Perché sono innamorata di lui...-
- Questa non sarà una valida giustificazione per i giudici e la giuria...e non giustifica tutto quello che ha fatto. Ti rendi conto che, dentro di te, hai un bambino con il gene di assassini come suo padre e suo nonno?-
- Non è vero!-
- Guarda in faccia la realtà.-
- Non ci riesco, mi dispiace.-disse singhiozzando. Sospirai e guardai in giro. C'era l'ambulanza e la polizia, ma non c'era mio padre. Fermai un agente:- Dov'è Frank?-
- È rimasto alla centrale. Il capo lo voleva lì per sistemare delle carte. Voleva venire a tutti i costi, ma l'hanno obbligato a rimanere lì.-
- Ok,grazie.-
- Aspetta.-mi fermò:-Volevo dirti che mi dispiace per quello che è successo.-
- Dispiace anche a me...-il mio cellulare squillò
-Pronto?-
- Corri da tuo padre!-mi disse, dall'altro capo del telefono, Ilaria.
- Perché? Che succede adesso?!-
- L'agente Scott mi ha riferito che è Lucas e ha altri due nomi:Christopher Tennyson e Manuel Flint. Il vero nome di Lucas è Christopher!-
- Ok, grazie. Corro.-riattaccai
-Ilaria mi ha appena chiamato...-dissi
-Cos'è successo?-mi chiese Barbara
-Ora quello in pericolo è mio padre, spero di arrivare in tempo.-
- Cosa ti ha detto?-
- Quello che ti ho urlato cinque minuti fa io:il tuo caro Lucas in realtà è Christopher Tennyson.-

Il gene di un assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora