Giovedì 10 maggio 2012,ore 18.00 Italia

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Frank chiuse la telefonata con l'agente Scott e ne iniziò un'altra.

-Pronto?-

-Ciao Ruth,sono Frank.-lui iniziò a spiegare all'anatomopatologa quello che gli aveva riferito la figlia.

-Muoviamoci.-disse la dottoressa,era preoccupata.

-Aspettami,ti vengo a prendere.-riattaccò la telefonata. Poi chiamò la centrale per prenotare due posti in aereo.

-Adesso?! Cercherò di trovare un aereo che vada a New York con due posti liberi.-

-Sì. Fa in fretta,non ho tempo da perdere e per spiegare. Io e Ruth saremo lì tra poco.-riagganciò. Prese un borsone e ci mise un paio di cose necessarie,almeno per qualche giorno. Prese le chiavi della macchina,mise il borsone nel bagagliaio,salì e partì. Arrivò a casa di Ruth e lei lo stava aspettando fuori,mise la valigia nel bagagliaio e salì nella vettura. Dopo un'ora arrivò all'aeroporto.

-Sono arrivato giusto in tempo.-disse il pilota dell'aereo stringendo la mano a Frank e a Ruth,poi continuò:-All'interno c'è tutto quello che vi potrebbe servire:strumenti,fotocamere,armi da fuoco...-

-Perfetto,allora possiamo partire.-disse Frank tagliando corto. Il viaggio continuò in silenzio.

Il gene di un assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora