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Mi fermai a guardare Jordan dormire profondamente con i suoi cugini.Sorrisi e li coprì per bene spegnendo la luce.

Infilai le mani nella mia felpa e scesi in cucina sperando di non trovare nessuno, purtroppo non fu così.

"Pattie" le sorrisi, lei ricambiò velocemente finendo di mangiare.

Presi un bicchiere d'acqua e le diedi le spalle, ingoiai la metà della piccola pasticca e bevetti l'acqua.

"Dovresti smetterla di prendere quella roba, non ti fa bene tesoro" mi rimprovera beccandomi.

"Dormo più tranquillamente così, non la prendo sempre.Tranquilla" le dissi stringendo il bicchiere e girandomi verso di lei.

"Come vanno le cose con Justin?" mi domanda cambiando argomento.

"Bene" risposi, almeno credo."Justin mi sta molto vicino, sono felice" annuì.

Voglio scappare da questa casa, non c'è la faccio più.Sento di poter soffocare con tutta la gente che trovo in giro; una volta mi piaceva e non so nemmeno perché dato che è molto più rilassante rimanere soli.

"Vorrei crederti" si alza.

"Sulla parte di Justin sono seria" specifico, lui mi ha fatto veramente ridere.E la nostra uscita mi ha fatto bene.È stata l'unico momento di libertà che ho avuto da giorni.

Lei mi sorrise e mi augurò la buonanotte uscendo dalla cucina.
Mi presi un minuto lì da sola per poi fare lo stesso e salire in camera.

Trovai Justin sdraiato sul letto mentre digitava qualcosa sul suo telefono, mi lanciò uno sguardo ed io chiusi la porta portando la nostra stanza al buio.

Inizia a sbadigliare e capì che il sonnifero stava iniziando a fare effetto.Mi sedetti sul letto togliendomi la felpa e rimanendo con la maglietta a maniche corte, i riscaldamenti erano accesi quindi faceva caldo in casa.

Mi sdraiai e il cuscino morbido mi diede un senso di tranquillità.

"Domani è la vigilia" mi disse.

"Mh Mh" borbottai iniziando a chiudere gli occhi.

"Sarà il nostro primo Natale sen..." e non riuscì più a sentirlo poiché caddi in un sonno profondo.

-

Il mattino seguente mi alzai molto riposata, sapevo che i sonniferi mi facessero bene.
Mi stirachiai per bene guardando l'altra parte del letto vuota e sentì l'acqua della doccia scorrere.

Mi alzai fermandomi davanti la porta del bagno, forse una volta lo avrei raggiunto senza esitazioni ma ora mi sento strana.Mi vergogno a farmi vedere da lui in questo stato, sento che potrei non attrarlo più fisicamente.

Sospirai e tornai a sedermi sul letto torturandomi le pellicine delle dita.

Non mi accorsi che aveva finito ed in pochi minuti uscì con indosso una tuta e i capelli ancora bagnati.Si strofinò l'asciugamano sui capelli e mi sorrise.

Ricambiai il suo sorriso e venne a sedersi accanto a me.

Lo osservai, il suo viso con un accenno di barba, le spalle muscolose che stringevano la sua maglietta.

Volevo toccarlo ma c'era qualcosa che me lo impediva, lui fissava il vuoto davanti a sé ed era abbastanza pensieroso.

Non avevamo ancora parlato seriamente e sapevo che era ancora arrabbiato con me ma non osava dirmi nulla, come se avesse paura.

"Io esco un attimo" mi disse, posando l'asciugamano sul letto.Si leccò le labbra e non riuscì a trattenere la mia mano.Gli accarezzai il lato del collo per poi stringerlo leggermente.Il mio cuore iniziò a battere più velocemente a quel tocco.

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