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I giorni passavano e lei peggiorava sempre di più, l'abbiamo dovuta riportare in ospedale per altre due volte.Io non ci sono andata e non volevo sapere le sue condizioni.

L'unico che mi dava un po' di forza e felicità era Jordan, che dormiva abbracciato a me il pomeriggio e provava a farmi sorridere in qualsiasi momento.Ha iniziato a mangiare persino i broccoli davanti a me, trattenendo le smorfie e i conati di vomito pur di rendermi felice.

Purtroppo la condizione di Ameliè mi distruggeva e mi prosciugava quel senso di felicità che Jordan mi trasmetteva.

Anche Josh venne a trovarci spesso e rimaneva con noi due giorni a settimana.

Justin e io invece ci stiamo allontanando sempre di più, la nostra vita sessuale é diventata inesistente e non ci parliamo più di tanto.Soprattutto perché lui ora lavora di più.

Mi chiedo quando tutto questo finirà.

Poi quella sera accadde..quella sera arrivai al culmine.

Ero sdraiata a raccontare una storia ad Ameliè, che provava ad ascoltarmi  annuendo di tanto in tanto.

Mi fermai per vedere il suo viso più pallido del solito, le toccai la fronte ed era molto fredda.

"Hai freddo amore?" Le Domandai, iniziai a coprirla stringendola per riscaldarla di più e lei si rannicchiò.

"Continua..." sussurra.

"Justin!" Lo richiamai e lui in un secondo si presentò spaventato.

"Che succede?".

"Non lo so è strana" scossi la testa alzandomi.

"Sto bene" risponde lei aprendo gli occhi ma sempre con voce flebile.Tira fuori il braccio indicando il libro di Ariel accanto a lei.

Justin mi guardò per poi prenderlo e iniziare a leggere.Ameliè sorrise chiudendo lentamente gli occhi e strofinandosi sul cuscino.

"Justin" mormorai tremando.

Lui si mosse sdraiandosi dietro di lei e chiuse il libro continuando a raccontare la storia che imparò a memoria ormai.

"Shh, andrà tutto bene piccola" le sussurra e lei annuisce facendo cadere una lacrima lungo la sua guancia.

Aprì la bocca e i suoi respiri iniziarono a farsi sempre più leggeri e piccoli.Poi uno e un altro..

"Papà..ti ama tanto" balbetta accarezzandole il piccolo braccio, come un addio come se fosse consapevole di quello che stesse succedendo.

"Anche i.." le parole le morirono in gola e i respiri cessarono.

Non la sentì più muoversi, gli occhi chiusi, il viso bianco e le labbra prive di colore.
Sgranai gli occhi togliendo la mia mano dalla sua ed iniziai ad immaginarla alzarsi e giocare con le sue bambole per poi saltarmi addosso e ridere come fa sempre.Mi passarono davanti tutte le immagini di lei, dal giorno in cui nacque.

Ora non c'è più, se ne è andata.
Sentivo solo il pianto di Justin nella stanza, singhiozzava stringendola a se.Li guardai.

"È uno scherzo" sorrisi.

Scossi la testa ripetutamente togliendo le coperte e poggiando l'orecchio sul suo petto.Provai a non respirare pur di sentire un suo battito.

Nulla.

Stavo per farle la respirarazione bocca a bocca e provare a far ribattere il suo cuore ma lo sguardo di Justin mi fermò.Lui era a conoscenza delle sue condizioni, lui sapeva che sarebbe successo.

Shatterproof.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora