Flashback.

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Leggete lo S/A, per favore.

Poteva sembrare una scelta azzardata, stupida, irrazionale e ancora una volta stupida, ma non era così.

Io lo amavo, lui ci tiene a me.
Lo so, il Justin che conobbi tempo fa non mi avrebbe mai detto delle cose del genere, il Justin di un tempo fa non mi guardava in quel modo.

Perché si, ho notato i suoi sguardi, lo vedevo mentre mi osservava con un sorriso sincero sulle labbra.Sapevo che gli stavo trasmettendo qualcosa, sapevo che pian piano lo stavo cambiando.

Più passava il tempo e più ero attratta da lui, avevo bisogno di lui, lo volevo sentire.E come andrà a finire non mi pentirò di questa scelta, perché voglio che sia lui la mia prima volta, anche se mi farà soffrire, o non so, anche se mi lasciasse il giorno dopo.

Lo rifarei.

Perché voglio dare tutta me stessa al ragazzo che mi ha fatto innamorare di lui, che mi ha fatto sentire quelle sensazioni, così forti ed  estranee prima d'ora, per la prima volta.

Io voglio lui, perché aspettare una cosa che succederà prima o poi?.

A meno che non mi cancelli dalla sua vita, si trasferisca in un altro stato o persino cambi orientamento sessuale...succederà con lui e basta.

Per questo mi sentivo così sicura in quel momento e fui io stessa a fare il primo passo, o beh, i primi due passi.

Anche la sua titubanza mi ha fatto piacere, con qualcun'altra non ci avrebbe pensato due volte, ne sono sicura mentre  con me no.

Abbassai i suoi pantaloncini sfiorando il suo membro che stava per uscire dai suoi boxer e allargai le gambe scivolando più giù sul letto.

"Aspetta" mi fermò.

Forse sta veramente passando all'altra sponda.

"Che c'è ora?" sbuffai.

Si alzò velocemente dal letto e mi coprì velocemente sentendo dei brividi di freddo per tutto il corpo.

Iniziò a frugare nei cassetti e i suoi occhi erano completamente fuori dalle orbite.I suoi gesti divennero più rabbiosi e forti e iniziò a sbattere i cassetti per poi prendere il portafoglio aprirlo e lanciarlo dall'altra parte della stanza.

Iniziò a frugare nella sua scrivania creando molto disordine e buttando qualche foglio per terra.

Che diavolo sta facendo?.

Mi alzai dal letto andando verso di lui per fermarlo, poiché nonostante lo chiamassi non mi rispondeva.

Infine si fermò ed io smisi di camminare.

Poggiò le mani sulla scrivania dandomi le spalle e curvò la schiena con la testa rivolta per terra.

"Voglio morire" sussurra "non ho uno straccio di preservativo" si lamenta e la sua voce tremò, pensavo stesse per piangere e quella situazione mi fece ridere, ma mi trattenni più che potevo.

"Justin" lo richiamai per dirgli che non sarebbe stata la fine del mondo e che ci sarebbero state altre occasioni ma quando si girò verso di me con uno sguardo afflitto e disperato non riuscì a trattenermi e scoppiai a ridere.

"Ti diverte, tu non capisci" scosse la testa "è davvero così doloroso".

Provai a calmarmi ma se continuava a sparare cavolate non avrei più smesso.
Mi pulì delle lacrime sotto agli occhi e feci un passo verso di lui.

"No Cheryl" mi fermò passando i suoi occhi lungo tutto il mio corpo "per favore, mettiti qualcosa, qualcosa di molto coprente simile ad una divisa da pescatore o giuro sulla mia vita che oggi ti metto incinta".

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