Mi risveglio con un mal di testa assurdo.
Ieri sera, dopo la piccola e interessante conversazione con Benjamin, sono tornata in casa e ho bevuto tante di quelle schifezze da non ricordare quasi il mio nome.Lo so, lo so. Bere è sbagliato, non serve a nulla e bla bla bla.
Ma a me è servito per smettere di pensare alle labbra di Danny e alla sua vicinanza.
Mi è servito per smetterla di complicarmi la vita con le mille domande sui miei migliori amici.Sono qui da pochissimi giorni, porca miseria.
Come può una mente contorta come la mia, elaborare ed immaginare ogni sorta di scenario impossibile e surreale?A fatica, mi trascino fuori dal letto e mi chiudo in bagno per il solito restauro mattutino.
Ovviamente, oggi il correttore diventerà la mia seconda pelle.
Ho due occhiaie da far paura ai morti, per non parlare dei capelli...lisci come spaghetti. Il problema è che sembrano appena cotti... E no, non so spiegarne il significato.
È l'alcol a parlare per me, o almeno quel che rimane del liquido multicolor.Finita la fase di restauro, passo in rassegna i vestiti che possiedo.
Assonnata e intontita, scelgo di indossare una gonna di lunghezza discutibile, abbinata ad una maglietta lunga fino a metà coscia. Praticamente la maglietta copre la gonna, ma lo fa in un modo così...così bello, stupefacente.Stupefacente? Okay, non sto bene.
Non mi ubriacherò mai più ad una festa, promesso.Indosso in fretta i vestiti scelti, metto le scarpe e raggiungo i miei genitori in cucina.
Per nessun motivo al mondo dovranno accorgersi del mio stato.
Preferirei soffocare che far vedere loro i risultati del mio " studio approfondito"."Buongiorno." li saluto, imitando la voce di una presentatrice televisiva di cui non ricordo il nome.
"Buongiorno Savannah, dormito bene?" mi chiede mamma.
"Oh sì, divinamente." mi stampo in faccia il più falso dei sorrisi.
"È andata bene la serata studio di ieri sera?" mi chiede, invece, papà.
"Benissimo, Alan e quel suo amico mi hanno spiegato le abitudini del professore. È un uomo molto serio, che pretende dagli studenti massima attenzione e tutte quelle cose lì." gesticolo giusto un po', per essere più credibile.
"Oh sì, Paul mi aveva accennato della presenza di un professore molto esigente." commenta papà.
Bene, dove devo firmare per il ruolo di attrice protagonista?
"Paul ti ha già fatto fare il giro della scuola?"
"No, lo farò oggi con un mio compagno. Lawrence Benson, non so se te ne ho parlato." rispondo.
"Benson hai detto? È il figlio di quel famoso ingegnere inglese?" Papà è entrato in modalità avvocato, non ho scampo.
"Non lo so, papà. So solo che abita in una villa enorme, con piscina e tutto." alzo le spalle. Stavolta ho detto la verità, non mi sono mai soffermata a chiedere al mio nuovo amico ulteriori informazioni riguardo la sua famiglia.
Lo conosco da... quanto? Un giorno?Papà fa spallucce e si rimette a leggere il giornale.
Mamma mi posiziona davanti un piatto pieno di frutta fresca e un bicchiere di succo.
La ringrazio e mi porto un pezzo di fragola in bocca.
Adoro le fragole, ma preferisco di gran lunga le pesche.Quando termino la frutta nel piatto, mamma cerca di rifilarmi altre pietanze, senza riuscirci.
"Mamma, devo andare. Danny e Alan mi stanno aspettando."Prendo lo zaino, li saluto e scendo al piano di sotto, dove ad aspettarmi trovo i due ragazzi.
Indossano una semplice maglietta nera, abbinata ad un paio di pantaloni della tuta.
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Il mio adorabile vicino di casa
RomanceLa vita di Savannah Fisher viene completamente stravolta da una telefonata inaspettata. Al padre, un noto avvocato della zona, viene offerto un posto di lavoro irrinunciabile dall'altra parte del Paese. Così, in una tiepida giornata di agosto, Sava...