Capitolo 27

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È sabato, e come ogni sabato che si rispetti si sta in casa a non far nulla.
I miei genitori hanno deciso di lasciarmi in balia di zia Teodora, hanno fatto i bagagli e sono partiti per due giorni insieme ai signori Owen.
Per la seconda volta, mi toccherà rimanere a casa con quei due. Potrebbero uccidermi, farmi a pezzi e nessuno lo verrebbe mai a sapere. Potrebbero inscenare una fuga da parte mia, e tutto si risolverebbe.

Precisamente, quanti film mentali riesci a dirigere?
Tanti...troppi.

Sono sdraiata sul divano, sono le due di pomeriggio, ed io non ho ancora pranzato. Il motivo? La donna vestita di giallo che sta progettando un'esplosione culinaria.
Danny e Alan si sono dati alla fuga mentre a me è toccato rimanere in casa. Anche se, la prospettiva non mi piace per niente.
Mentre aspetto, afferro il telefono e invio un messaggio al mio amichetto.

Salvami Law, zia Tweety è più accanita del solito. Vuole che passi l'intero pomeriggio con lei, e dubito mi concederà di dormire sul divano.

L- Ti inviterei a casa mia, ma mamma ha deciso di organizzare una festa privata. Mi dispiace.

Sbuffo. Fa niente, me ne starò buona buona in camera mia, finché la zietta non si deciderà a lasciare la casa. Dopotutto, la stanza degli ospiti che ha deciso di occupare si trova al piano di sotto.

Non aspetto una sua risposta, scendo dal letto e mi fiondo in bagno.
Osservo il mio riflesso allo specchio, i capelli spenti e aggrovigliati.
Forse dovrei cambiare taglio di capelli, far finta di seguire la moda e tingermi i capelli.
Anche se, ciò che ho in mente, non ha nulla a che vedere con la moda.

Due ore dopo, sono di fronte un salone di bellezza. Detto, fatto.
Zia Teodora non si è accorta della mia fuga, dopo pranzo si è rintanata nella sua stanza e da lì non è più uscita. Per mia fortuna, oserei aggiungere.

Sei sicura di volerlo fare? È un cambiamento importante quello che stai per fare.
Si, è quello che mi serve.

Senza esitare ulteriormente, oltrepasso la soglia del negozio, un campanellino suona indicando il mio ingresso.
Una ragazza dai lunghi capelli rossi mi si para davanti, mi sorride per poi porgermi la mano.

"Ciao, come posso esserti d'aiuto?"

Avrei bisogno di un pacco di farina, due biscotti e una torta arancione.
Ma...che domande sono?
Contieniti.

"Il mio look fa un po'schifo, mi affido a te per un cambiamento radicale."

La ragazza continua a sorridermi. "Hai qualche richiesta in particolare? Non so, il colore che vorresti che usassimo."

"Non biondo, per carità. Preferirei che andassi sul rosso mogano." annuncio.
Tutti i colori, fuorché il biondo. Di bionda ne basta una.

"Va bene." La ragazza mi indica una sedia poco distante. Mi accomodo, il mio riflesso allo specchio mi convince ulteriormente di aver fatto la scelta giusta.

Mentre inizia a toccarmi i capelli, chiudo gli occhi e mi lascio coccolare dal tocco delicato delle sue mani. Adoro essere coccolata, soprattutto se si tratta dei capelli.
Ovviamente, concedo soltanto ai parrucchieri il permesso di farlo.
Nessuno, e dico nessuno, può permettersi di passare le mani tra i miei capelli.

"Bene, il taglio è fatto. Spero che sia di tuo gradimento." Apro gli occhi, il colore è rimasto lo stesso, ma il taglio è stato completato stravolto.

"Wow, è perfetto."

La ragazza si allontana per un momento, quando ritorna in mano tiene dei pezzi di carta alluminio. Li poggia sul bancone davanti a noi, e con estrema lentezza e delicatezza inizia a passare il colore.
Non riesco ancora a credere di aver preso una decisione del genere. È la prima volta che mi capita, e spero sia anche l'ultima.
Non ho mai amato particolare cambiare colore di capelli, ho sempre ritenuto superfluo farlo. Qualche ora fa, però, ho sentito tutte le mie certezze vacillare, come se il mio corpo volesse in qualche modo comunicare con me.

Il mio adorabile vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora