Sono le quattro di pomeriggio, e il mio telefono non la smette di suonare.
Leah mi sta tartassando di chiamate, ed io non faccio altro che ignorarle.
Quella di oggi è stata una mattinata da dimenticare.
Prima di tutto perché il professore non ha fatto altro che richiamarmi durante l'intera lezione.
Il motivo? Il mio continuo russare...
Ho passato la notte a chattare con Free e le conseguenze si sono viste eccome.
Non contenta, sono andata a sbattere involontariamente contro Debbie e da lì è iniziata una guerra di parole, che ha portato entrambe nell'ufficio del preside.
Il mio carissimo vicino Paul si è comportato come se non mi conoscesse, ha fatto ad entrambe una ramanzina di mezz'ora, conclusasi con una nota disciplinare.E per concludere, Cameron si trova in salotto, insieme ai miei genitori.
È stato lui a riportarmi a casa, e ad avvisare Lawrence della situazione.
Il mio migliore amico non è venuto nemmeno oggi a lezione, Cameron mi ha chiesto di non chiamare il cugino perché al momento si trova fuori città con i suoi amatissimi genitori.Il telefono smette di suonare, lo afferro e cancello le chiamate. Mi dispiace dover ignorare la mia amica, ma al momento non mi sento in vena di consigli o aiuti. Se le rispondessi, non farei altro che farla preoccupare, e questo non è quello che voglio.
Scendo dal letto, afferro l'orlo della maglietta che indosso e me la sfilo dalla testa.
Ho bisogno di una bella doccia, calda stavolta, possibilmente infinita.
Il ciclo mi sta uccidendo, non capisco come facciano le altre ragazze a sembrare presentabili nonostante i dolori...Forse perché non tutte le ragazze si sentono uno schifo come te.
Si, stavolta mi sa che hai ragione."Amichetta del cuore di mio cugino, cosa stai facendo?" Cameron fa irruzione in camera mia senza bussare.
Mi blocco con ancora la maglietta tra le mani, la mia espressione da dolorante diventa arrabbiata.
Cameron sgrana gli occhi, alza le mani in segno di resa e scappa via.
Inutile dire che la mia voglia di rincorrerlo ha vinto sulla mia voglia di rimanere calma a causa del ciclo.
Nessuno, e dico nessuno, può vedermi in reggiseno. Non è una cosa che accetto...Lo rincorro per la casa, i miei genitori devono essere usciti senza avvisare, perché la casa è stranamente silenziosa. Urla di Cameron a parte, sia chiaro.
"Vieni qui, piccolo intruso." gli urlo dietro.
Sento la porta principale sbattere, mi blocco e Cameron ne approfitta per tornare insieme e caricarmi sulle spalle.
"Lasciami andare, stronzo." sbraito."Ma anche no, principessa."
"Cosa sta succedendo qui?" La voce di Danny mi arriva forte e chiara.
Mi zittisco, apro gli occhi e quello che vedo non mi piace per niente. Ero così presa dalle urla che non ho fatto caso agli spostamenti di Cameron; è sceso le scale, fino a ritrovarsi davanti la porta principale.
La stessa porta che poco fa ho sentito sbattere...Oh cazzo, ditemi che il mio sedere non è in bella mostra... Ditemelo!
"Ciao Danny, come stai?" gli risponde Cameron, come se niente fosse. Come se io non fossi presente.
"Bene Cameron, ma dimmi...cosa ci fa Savannah capovolta sulla tua spalla?"
Non posso vedere la sua espressione, ma dubito stia sorridendo.
Sto imparando a conoscerlo, purtroppo..."Oh niente, stavamo giocando a rincorrerci." Cameron mi mette giù, con le mani cerco di coprirmi prima di voltarmi e guardare negli occhi il ragazzo più sexy della terra.
"Senza maglietta?" si acciglia.
"È... complicato da spiegare." sussurro. Mi ero ripromessa di ignorarlo, ma non voglio che si faccia strane idee. Tra me e Cameron non c'è assolutamente niente, siamo...amici direi.
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Il mio adorabile vicino di casa
RomanceLa vita di Savannah Fisher viene completamente stravolta da una telefonata inaspettata. Al padre, un noto avvocato della zona, viene offerto un posto di lavoro irrinunciabile dall'altra parte del Paese. Così, in una tiepida giornata di agosto, Sava...