"Tutti reputiamo la vita una sfida, un'avventura così difficile da superare che a volte basta un niente per distruggere tutto.
Io per primo, credo di dover considerare la mia vita un vero schifo. Ci sono cose, segreti, che non ho mai confessato a nessuno, per i quali ho sofferto molto. Non ho una spalla su cui piangere, non l'ho mai avuta in realtà, e mi va bene così. Preferisco soffrire da solo piuttosto che far soffrire le persone che amo. E tu, mia piccola Didi, dovresti credere più in te stessa."Recita così il messaggio che Forgive me ha lasciato sul blog durante la notte.
Vorrei poter rispondere, ma Danny mi sta aspettando al piano di sotto per andare a scuola.
Fra qualche settimana inizieranno le vacanze di Natale, e i professori non esiteranno ad assegnare compiti per le vacanze. Inoltre, non posso permettermi di saltare altre lezioni, soprattutto perché il preside vive nella mia stessa "casa". Non esiterebbe ad avvisare i miei genitori, i quali a loro volta non esiterebbero a lasciarmi a casa.Afferro dalla sedia la borsa, mi guardo in giro e dopo essermi accertata di aver preso tutto, scendo al piano di sotto. I miei genitori sono tornati stamattina presto, adesso staranno dormendo beatamente sul loro letto matrimoniale.
Quanto vorrei poter sprofondare sul materasso, rilassarmi e non pensare alla scuola.
Mi sono ripromessa di studiare, di raggiungere obiettivi precisi. Eppure, ogni tanto la voglia di evadere è tanta."Savannah, non ti aspetteremo in eterno." grida Alan dal piano di sotto.
Tranquillo, grida pure. I miei genitori stanno soltanto dormendo...
"Sto arrivando, stupido vicino di casa." mi precipito giù per le scale, con il rischio di rompermi l'osso del collo.
Non appena raggiungo i due ragazzi, Danny si china per lasciarmi un bacio sulle labbra. Con la coda dell'occhio vedo Alan distogliere lo sguardo.
Anche Danny deve essersene accorto, perché si stacca subito da me e si schiarisce la voce, in imbarazzo."Va bene, direi di andare. Rischiamo di arrivare tardi ed io odio essere in ritardo." Alan fa un passo avanti ma suo fratello gli blocca il passaggio.
"Mi dispiace, fratello."
Alan si scansa, all'apparenza tranquillo. "Naa, non devi dispiacerti. Io stesso non lo faccio da molto tempo, ieri sera sono stato con una ragazza e non mi è dispiaciuto per niente."
Sgrano gli occhi, e cerco di capire se le sue parole corrispondono a verità o meno. Non può averlo fatto, non dopo tutto quello che c'è stato tra lui e Cassidy la sera della festa.
Loro due si appartengono.
Inutile negare l'evidenza."Ho capito, non ti va di parlarne." ipotizza Danny.
Decido di mettermi in mezzo, perché la situazione non deve assolutamente sfuggirci di mano. "Lascia stare Danny, chi lo capisce è un supereroe."
Esco da casa, con Danny al seguito. Alan rimane immobile per qualche secondo, prima di uscire e raggiungere la Range Rover.
Danny accende la radio, e stavolta sono io a sedere davanti, accanto al mio ragazzo. Sono stufa di dover fingere. Forse potrò anche non dire la verità, ma nulla mi vieta di mandare segnali palesi.
Per quanto riguarda i miei amici, credo sia arrivato il momento di rivelargli tutto. Perfino a Cassidy.Arriviamo a scuola perfettamente puntuali. Non appena Danny spegne il motore, Alan salta giù dall'abitacolo e si dilegua tra la folla di studenti.
Non capisco cosa gli passi per la testa in momenti come questi. L'altro giorno si è scusato, mentre adesso sembra essere tornato il ragazzo cocciuto e scorbutico di un tempo.
Cosa c'è che non va in te, Alan Owen?
Cosa ti turba a tal punto da non permetterti di vivere sul serio?"Ho lezione, ci vediamo a pranzo?" mi chiede Danny una volta aver messo piede a terra.
"Non posso, a pranzo finalmente dirò tutta la verità ai miei amici. Meritano di sapere, inoltre odio le bugie. Anche quelle a fin di bene."
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Il mio adorabile vicino di casa
RomanceLa vita di Savannah Fisher viene completamente stravolta da una telefonata inaspettata. Al padre, un noto avvocato della zona, viene offerto un posto di lavoro irrinunciabile dall'altra parte del Paese. Così, in una tiepida giornata di agosto, Sava...