Capitolo 13

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"Ecco a te, c'è tutto." Lawrence mi porge il borsone con dentro i miei vestiti.

"Lawrence, senti..." inizio.

"Lascia stare, sciocchina. Ho ascoltato il messaggio in segreteria, è tutto apposto. Non sono arrabbiato con te." mi sorride.
Il suo sorriso raggiunge gli occhi; a differenza di molti altri sorrisi falsi e scontati, il suo è carico di affetto, di sincerità.

Mi butto tra le sue braccia, incurante degli sguardi curiosi degli studenti. Preferisco essere presa in giro che perdere la sua amicizia.
Lawrence mi stringe a sé, di rimando, e rimaniamo abbracciati per non so quanto tempo.
Mi sta bene passare per la tenerona della scuola, perché in effetti è quello che sono. Anche se raramente dimostro affetto, sono una ragazza dolce, affettuosa.

Dovrebbero essere gli altri a giudicare, non trovi?
Sto solo elencando alcune delle mie numerose qualità, è un reato?
No, contenta tu, contenti tutti.

"Credo possa bastare adesso." mi sussurra all'orecchio, imbarazzato.

"Va bene, simpaticone." gli scompiglio i capelli.

"Secondo te, Danny mi lascerà prendere le chiavi della sua macchina per posare il borsone?"

"Assolutamente no, ma provare non costa nulla." ridacchia.

Sisi, ridi pure. Danny è un piccolo stronzo, preferirebbe passarmi sopra con la macchina piuttosto che lasciarmi le chiavi.

Mi stampo un sorriso a trentadue denti, e gli vado incontro.
Il maschio alfa cheerleader sta tranquillamente chiacchierando con Trevor, accanto al suo armadietto.

Quando sono a pochi passi da lui, mi volto per controllare se...oh, piccolo ingrato!
Lawrence se ne sta comodamente seduto su uno dei gradini all'ingresso, con un sorriso divertito stampato in faccia.
Gli amici accompagnano le amiche da uno come Danny, non rimangono seduti ad osservare la disfatta altrui.

Mi posiziono al lato di Danny, e con la mano picchietto sulla sua spalla.
Il ragazzo si volta verso di me, annoiato, ma non appena mi riconosce, strabuzza gli occhi.
"Cosa vuoi ancora?"

"Ciao anche a te, Danny. Potresti, gentilmente, consegnarmi le chiavi della macchina? Sai, c'è un borsone da posare." gli indico il borsone poggiato ai piedi di Lawrence.

Danny segue il mio sguardo, impassibile. "No." afferma, per poi riportare l'attenzione sull'amico.
Trevor, che ha osservato tutta la scena, riesce a malapena a trattenere le risate.

"Dai amico, che ti costa." cerca di convincerlo.

Danny, però, sembra irremovibile. "Ho detto no, non insistere Trev."

"Va bene, fratellino, che ne diresti di accompagnarmi alla macchina, così da assicurarti che non le succeda nulla?" Per Danny, la sua auto è molto importante, la venera come se fosse una donna in carne ed ossa.

"Idea geniale, Savannah. Batti cinque." Trevor allunga la mano verso di me, i nostri palmi si uniscono, producendo un suono acuto.

Danny sbuffa, visibilmente rassegnato. "E va bene, andiamo, ma vedi di fare in fretta."

And the winner is... Savannah Fisher!

Lo seguo in silenzio, è bene non continuare a provocare la tigre di Sandown.
Una volta arrivati alla macchina, Danny preme un pulsante e tante lucine iniziano a lampeggiare.

"Fai in fretta." Se ne sta appoggiato allo sportello, mentre una povera ragazza deve fare il lavoro pesante.
E si, quella ragazza sono io.

"Aiutare non ha mai ucciso nessuno, lo sai?" sbraito contro quel presentuoso del mio vicino.

Il mio adorabile vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora