Capitolo 23

12.2K 625 169
                                    

Osservo per l'ultima volta il mio riflesso allo specchio.
Questa non sono io, questo vestito non c'entra nulla con me.
Io non c'entro nulla con la moda, il trucco, le feste.
Non sono così, il rosso non mi si addice, e lo stesso vale per i tentativi disperati di apparire.
In fondo al mio cuore, so di aver comprato il vestito esclusivamente per dare fastidio ad una persona in particolare.
Una persona che è riuscita ad entrarmi dentro in poco tempo, ad abbattere le difese che, negli anni, mi ero creata. Tra noi non c'è stato nulla, soltanto qualche bacio, ma la sua vicinanza riusciva a farmi stare bene.
Il suo sorriso e le sue battutine, riuscivano a cambiarmi la giornata.
Sono stata privata di tutto ciò, senza saperne il reale motivo.
Da un giorno all'altro, Danny ha iniziato ad allontanarmi, rendendo un inferno qualsiasi mio tentativo di approccio.

Forse sono sbagliata io, forse il genere di ragazza che fa per lui ama la danza, veste colorata e porta i tacchi.
O forse, semplicemente mi vede come una sorella.
Anche se, mi risulta alquanto strano crederci.
In queste settimane, non ha mai dimostrato di tenere a me come ad una sorella, se si esclude la festa nella quale ha sgunzagliato Trevor.

"Savannah, è arrivato il tuo amico." La voce di mamma mi riporta alla realtà. Scuoto la testa per scacciare i pensieri dalla mente, prendo la borsetta e, a passo svelto, scendo le scale.

Come d'abitudine, Lawrence se ne sta appoggiato allo stipite della porta, mentre mamma lo gaurda con occhi sognanti.
La sua bellezza l'ha colpita particolarmente, fin dal primo loro incontro, avvenuto circa tre giorni fa.
Come darle torto, Lawrence è dotato di una bellezza unica, ma questo credo di averlo già ripetuto infinite volte.

"Ciao amico." gli sorrido.

"Ciao amica." si prende un attimo per scrutarmi. "Sei bellissima."

Arrossisco lievemente, cosa che non mi succede spesso. "Grazie, anche tu."

"Bene ragazzi, per favore cercate di non fare tardi." ci avverte mamma.

Lawrence le rivolge uno dei suoi sorrisi strappavestiti. "Non si preoccupi, signora, la riporterò a casa per le undici."

Ci chiudiamo la porta alle spalle, e la mia bocca si spalanca quando capisco di dover mettere piede in una limousine.
"Dopo di lei, signorina." ridacchia Lawrence alle mie spalle.

Gli dò una pacca sul petto, prima di avanzare fino a raggiungere il marciapiede.
Non sono mai salita su una limousine, non vedo l'ora di provare l'ebbrezza di urlare a squarciagola con il corpo fuori dal tettuccio.

"Posso..." inizio, indicando il tetto con il dito.

Lawrence finisce di accomodarsi al mio fianco, per poi seguire il mio dito con lo sguardo.
Sorride divertito, prima di pronunciare le parole che da sempre sogno di sentire. "In due si sta meglio."

Lancio un'occhiata furtiva all'autista, dopo essermi assicurata di non aver attirato la sua attenzione, appoggio le gambe sopra al sedile e apro il tettuccio della limousine. L'aria fredda sferza il mio viso, ma non mi importa. È piacevole.
Lawrence copia ogni mio movimento, ritrovandosi presto al mio fianco.

"Wow, è una figata!" esclama.

"Mai fatto prima d'ora? Seriamente, Benson?"

Annuisce.
Mi godo la brezza autunnale, mentre il vento spettina i capelli di Lawrence al posto mio.

"Si sta benissimo qui, mi sento la regina del mondo." ridacchio.

"Non avresti mai il coraggio di urlarlo." mi sfida.

"Cosa? Che sono la regina? Certo che sì, invece."

Non c'è nulla che Savannah Fisher non possa fare. Inspiro a pieni polmoni e, dopo essermi accertata di poter mantenere l'equilibrio, urlo a squarciagola : " Io sono la regina del mondo."

Il mio adorabile vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora