Capitolo 29

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La squadra, capitanata da Danny e Deborah, fa il suo ingresso sulle note di Break The Rules, canzone che amo particolarmente ma che da adesso in poi smetterò di ascoltare. Le ragazze sculettano a destra e a manca, mentre i ragazzi si esibiscono in un inchino capace di far impallidire il re degli inchini, sempre che ne esista uno.

Quando la musica cambia, le altre squadra fanno il loro ingresso ad una ad una. Avrei preferito restarmene a casa, ma il piccolo bastardo alla mia destra mi ha praticamente costretta a partecipare. Ha minacciato di rivelare alla madre di Lawrence i miei insulti post cena. Non che me ne freghi qualcosa, diciamo che amo la pace e le liti non fanno per me.

"Figo, vero?"commenta Cameron.

"L'unica cosa figa che ho visto è la facilità con la quale Danny e Deborah riescono a mettersi in ridicolo di fronte a migliaia di persone." rispondo sorridente.

Lawrence, al mio fianco, scoppia a ridere, e con lui anche Cassidy. Inutile sottolineare che ho dovuto supplicarla in ginocchio di partecipare. Due file più avanti, Alan sta tranquillamente parlando con una delle amichette di Deborah.
Se gli sguardi potessero incenerire, a quest'ora Alan sarebbe ridotto ad un mucchietto di cenere.

"Cassidy, mi sto annoiando. Andiamo a prenderci un gelato." mi alzo e le faccio cenno di seguirmi.

Lei, ovviamente, non se lo fa ripetere due volte. Farebbe di tutto pur di allontanarsi da quel cretino del suo ex.
Camminiamo tra gli studenti, il nome di Danny è sulla bocca di tutti, non fanno altro che lodarlo e sperare in una vittoria della sua squadra.
Io, invece, non faccio altro che sbuffare.

"Non capisco come facciano a lodarlo più di una divinità, è soltanto un ragazzo a cui piace ballare." commento acida.

"Un ragazzo sexy a cui piace ballare, ma l'hai mai visto in campo?" mi domanda Cassidy, perplessa.

"Abbiamo ballato insieme, quindi so perfettamente quanto vale." le ricordo. "Soltanto, evita di ricordarmelo per favore."

"Perché?"

Due ragazze ci passano accanto, eccitate per la partita. Mi scanso per evitare di essere travolta da una delle due. "Per lo stesso motivo per cui cerchi di evitare Alan."

Si zittisce, mi dispiace aver toccato un tasto dolente ma era l'unico modo che avevo per farla desistere dal continuare ad indagare. A lei fa male parlare di Alan quanto a me fa male parlare di Danny.

Una melodia a me sconosciuta inizia ad espandersi nell'aria, mi volto verso il campo e noto che la squadra di Danny si sta posizionando in campo.
Quando i nostri occhi si incrociano, non distolgo lo sguardo, mi godo il nocciola dei suoi occhi a distanza, con la speranza nascosta di poter un giorno viverlo in prima persona.

Segretamente, l'attrazione si sta trasformando in qualcosa di qui forte, la lontananza e l'indifferenza non stanno sorbendo l'effetto desiderato.
Mi manca parlare con lui, stuzzicarlo, mi manca la sua presenza costante nella mia vita.

"Sav? Sav ci sei?" Cassidy mi sventola una mano davanti la faccia.

"Si?" mi volto ad osservarla.

"Cos'è successo? Sembravi ipotizzata." guarda nella direzione in cui stavo guardando prima io, e il suo sguardo si addolcisce. "Oh." sussurra.

"Non dire nulla, nemmeno una parola. È stato soltanto un momento, la mia opinione su di lui non cambia."

Sto mentendo, me ne rendo conto. Sto mentendo a me stessa, credevo di potercela fare, di potermi dimenticare di quegli occhi così comuni eppure così speciali. Ma è difficile farlo quando la tua unica fonte di felicità deriva da essi.
I suoi occhi inespressivi, pieni di odio nei miei confronti, mi attraggono come il miele attrae le api.

Il mio adorabile vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora