Capitolo 19

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"Era la mia ragazza, la persona più importante della mia vita. Colei che in un attimo, è riuscita a strapparmi il cuore dal petto, per poi calpestarlo senza ritegno." 

Come lame affilate, le sue parole mi trafiggono il cuore, fino ad arrivare a toccare la mia anima. Non mi sarei mai aspettata una simile reazione da parte sua, è come se tutto il dolore che prova, cercasse in qualche modo di uscire dal suo corpo. Lo osservo camminare avanti e indietro, i suoi respiri irregolari mi colpiscono all'istante. Non mi piace vederlo così, primo di emozioni, in balia di stesso. 

"Mi dispiace, io...io..."Non riesco a concludere la frase, le parole mi muoiono in gola. È troppo per me, non sono pronta per affrontare il suo dolore. E poi, non potrei mai capire realmente cosa prova, non ho mai sofferto per amore. 

"Lascia stare, Savannah. Dimentica le mie parole e tornatene in camera, preferisco ignorarti che doverti spiegare per filo e per segno cosa c'è di sbagliato nella mia vita." mi volta le spalle, un chiaro invito a non ribattere, a lasciare che le sue parole vaghino nel vento, in attesa di scomparire. 

La verità, però, è che ciò che il suo cuore mi ha confessato, non potrà mai lasciare la mia mente. Le sue parole erano intrise di dolore, acuto e per niente passato. Quel genere di dolore capace di consumarti dall'interno, capace di renderti apatico, insensibile al resto del mondo. Ora capisco il perché delle sue azioni, la paura di essere giudicato e la voglia matta di evadere dal mondo che suo padre sembra aver plasmato per lui ed Alan. 

Lascio la stanza, come mi ha detto, ma invece di ritornare dagli altri, decido di uscire in giardino. Ho bisogno di aria, di assimilare tutto ciò che mi ha detto. Celeste è stata la sua ragazza per quanto...un anno, forse due? Ha lasciato dentro di lui un vuoto che è stato capace di renderlo la persona odiosa che è ora. Nella mia mente compare il volto di quella ragazza, così bella da far impallidire anche il sole; i suoi occhi non emanavano cattiveria, ma soltanto amore. Amore verso quel ragazzo dal carattere ribelle, dall'aspetto angelico. 

Percorro il giardino, fino a ritrovarmi ad un passo dalla piscina. Nel fondo, sono posizionate delle lucine, che donano all'ambiente circostante un'atmosfera romantica. Rimango ad osservare l'acqua incresparsi ad ogni leggera folata di vento, mentre i miei pensieri vagano verso luoghi inesplorati. Quanto vorrei poter fare qualcosa per aiutarlo, ricomporre i pezzi del suo cuore, con la speranza di poterlo salvare dall'autodistruzione. Perché so che finirà così, ho letto tanti di quei libri da conoscere a memoria il finale che avrà la sua vita. 

"Cosa ci fai qui, tutta sola?" la voce di Avery interrompe il flusso dei miei pensieri. La sua chioma bionda entra nella mia visuale, e d'istinto abbasso lo sguardo. 

" Avevo bisogno d'aria. Tutto qui." mento. 

"Cosa c'è tra te e Danny?" La sua domanda mi sorprende, non mi conosce eppure i suoi occhi sono riusciti a leggere nei miei. 

"Non c'è assolutamente nulla, non siamo nemmeno amici. Ci sopportiamo a fatica." 

"Lui ti sopporta a fatica, per te è molto diverso." ribatte. "Ho visto il modo in cui i tuoi occhi hanno cercato i suoi, un tempo erano i miei di occhi a farlo." confessa.

La guardo, le sue parole sono riuscite ad incuriosirmi. "Tu e Danny siete stati insieme?" 

"No, ma non nego di aver sofferto per lui. Per me, Danny rappresentava tutto, mi ero innamorata di lui, senza capire di star sbagliando. Vedi, a volte bisogna saper rimanere in disparte, ad osservare la vita che vorresti scivolarti dalle mani." 

"In che senso? Danny non ricambiava i tuoi sentimenti?" chiedo. 

Avery scuote la testa. "Non avrebbe mai potuto, il suo cuore apparteneva ad un'altra." 

Il mio adorabile vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora