Capitolo 11

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"Si, mamma." ripeto per l'ennesima volta.

"Stai studiando?"

"Certo, mamma." 

"E stai..."

"Basta, mamma. Ho già risposte a queste domande. Un'ora fa." la interrompo, al limite della sopportazione. Dopo aver aspettato la sua risposta, chiudo la chiamata senza un briciolo di rimorso. 

Sono passati tre giorni dalla partenza dei miei, eppure mamma non si è ancora abituata alla mia temporanea assenza. Le sue chiamate da due sono diventate quattro. Quattro chiamate nell'arco della giornata sono difficili da sopportare. Amo mia madre, sia chiaro, ma non permetto a nessuno di essere così assillante.  

Durante questo, relativamente lungo, lasso di tempo, io e Danny ci siamo palesemente ignorati. Come se il pomeriggio passato insieme non fosse mai esistito. Scommetto che Alan non è al corrente del tempo che il suo adorabile fratellino ha trascorso giocando alla play con me. E non sarò io ad informarlo. 

In fin dei conti, tra noi non c'è stato assolutamente nulla. Dimenticare quegli attimi di civile convivenza, credo sia la soluzione migliore. In più, io ho altro a cui pensare. 

Per esempio? 
Per esempio, a come far innamorare Jacob a distanza. Oppure a come far diventare la brutta la sua nuova fiamma.

Sono appena tornata a casa, oggi i professori sono stati magnanimi con me. Hanno preferito non infierire, e limitarsi ad un puntino sul registro personale. Lawrence, come sempre, è stato premiato con una bella A. Mi chiedo come faccia a studiare così tanto e a mantenere la media alta. Io a stento riesco ad arrivare ad una B. I miei genitori hanno smesso di pretendere un voto superiore già da molto tempo. 

"Buon pomeriggio, piccola Sav." Benjamin viene ad abbracciarmi. Sta studiando da casa, nonostante le critiche dei suoi genitori, e questo gli fa onore. Io avrei fatto le valigie e me ne sarei fregata dell'amica ospite. La sanità mentale prima di tutto. 

"Buon pomeriggio, luce dei miei occhi." ridacchio mentre con il braccio gli circondo il collo. Stiamo instaurando un rapporto bellissimo, oserei dire fraterno. 

Mi piace la sua ironia, la sua costante positività. Inoltre, amo il modo in cui riesce a cancellare i brutti pensieri dalla testa di suo fratello. Ieri sera, per esempio, Lawrence non la smetteva di frignare, ma lui è riuscito a tirarlo su di morale. Sono bastate delle semplici parole, a farlo tornare come prima. 

"Com'è andata a scuola?"

"Al solito, io che sbraito dietro Lawrence e Lawrence che finge di non essere innamorato di Cassidy." alzo le spalle, indifferente. 

Benjamin scoppia a ridere. "Sei incorreggibile, piccola Sav." 

Ci dividiamo, io raggiungo la cucina, affamata, mentre Benjamin sale le scale. Prima di incamminarmi, però, mi soffermo ad osservare il suo fondoschiena perfetto. 

Quando raggiungo la cucina, trovo Bella intenta a preparare una frittata di carciofi. Apro il frigorifero, in cerca di cibo, ma rimango delusa nel constatare l'ovvio. In questa casa non tengono schifezze, ma soltanto cibo salutare. Rassegnata, afferro una mela e la passo sotto il getto d'acqua. 

"La cena sarà pronta per le otto, come sempre. I genitori dei signorini non rimarranno a cena." mi informa.

Per poco non sputo il boccone che ho in bocca. Li ha seriamente chiamati "i signorini"? Potrei vomitare...

"Salgo in camera, se Lawrence dovesse cercarmi, potresti gentilmente informarlo della mia posizione?" Con lei, bisogna utilizzare certi termini al posto di altri. All'inizio non ne capivo il motivo, ma adesso mi è chiaro. Bella è abituata ad un certo tipo di linguaggio, più...regale. La madre dei ragazzi, suppongo parli allo stesso modo. 

Il mio adorabile vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora