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Brian aprì gli occhi nella stanza immersa nella penombra del primo mattino, illuminata solo dalla luce diafana delle prime ore del giorno. Accanto a lui, Corrado dormiva profondamente. Ancora mezzo addormentato, l'osservò per un momento: il ragazzo dormiva con il braccio sinistro sotto il cuscino, come se si sorreggesse la testa. Le gambe erano divaricate, ma non abbastanza da togliergli spazio.

Osservò la piccola foresta di pelo sul suo petto carnoso, ed i capelli, che da castani stavano iniziando a perdere il pigmento originario, diventando grigi. La mano destra era mollemente poggiata sul fianco, in direzione del bassoventre, dove sotto al tessuto dell'intimo, c'era un rigonfiamento promettente.

Invogliato da tale visione, Brian si avvicinò al suo ragazzo, gli prese il braccio destro e gli scivolò sotto, aderendo con il sedere al rigonfiamento, quindi armeggiò per abbassarsi le mutande. Dietro di lui, Corrado dormiva ancora, come un angioletto in sovrappeso.

Continuando ad armeggiare, Brian sbuffò, quindi si girò nuovamente e lo guardò. La voglia era ancora tanta, ma Corrado sembrava non reagire. Sospirando pensò che magari per quella mattina si sarebbe potuto accontentare di un giochetto innocente.

Scivolò sotto il piumone come un'anguilla.

Ancora mezzo addormentato, Corrado si svegliò del tutto quando si sentì bagnato dalle parti del suo pene. Accortosi di cos'aveva causato quella sensazione, si mise a ridacchiare imbarazzato.

- Amore... no, dai... - biascicò, cercando di sottrarsi al gioco del suo ragazzo.

- Dai tu... – mormorò Brian da sotto la coperta – ...lasciami giocare. E poi tu sei eccitato, quindi...! –

- Sì ma devo andare a pisciare, scemo... è per quello che sono dritto. – sentenziò con una risatina, mentre carezzava i capelli biondi e arruffati del suo boyfriend, che lo ignorò bellamente.

Cercò di sottrarsi al giochetto di Brian chiudendo leggermente le gambe salvo poi riaprirle per paura di soffocare il fidanzato, desiderando che smettesse prima che la troppa eccitazione gli impedisse definitivamente di urinare in un secondo momento.

- Amore...? Dai, mi lasci andare a fare la pipì? Se continui così non riuscirò più a farla. –

- Uffa... - Brian smise di dilettarsi nel suo giochetto, sbuffando e passandosi il dorso della mano sulle labbra. Guardò il suo ragazzo con un'espressione leggermente imbronciata.

Corrado gli andò vicino e lo prese a sé, ma Brian gli si sottrasse.

- Non stavi andando male, comunque... - disse, in una voce bassa e sensuale che Brian non mancò di apprezzare. Il ragazzo biondo allora gli si accoccolò addosso, e Corrado lo baciò dolcemente sulle labbra.

- Buongiorno, cucciolotto mio – lo salutò.

- Buongiorno, cucciolone mio – rispose Brian, allungandosi su di lui come un gatto. Lo guardò da sotto con un sorriso.

Da un paio d'anni a quella parte, Brian si era abituato al fatto che il suo uomo avesse in mente altro, oltre al sesso. In tutto quel tempo non erano certo mancate le occasioni per farlo (eccetto i periodi in cui Corrado era in trasferta per via del lavoro), però, semplicemente, non era successo.

E Brian avrebbe dato chissà cosa affinché accadesse, mentre si chiedeva se l'attrazione, il desiderio e la complicità fossero ancora presenti nel loro ménage.

Da parte sua, Brian li provava nei confronti di Corrado, ma quest'ultimo forse non era dello stesso avviso. Un po' di tempo prima avevano anche affrontato l'argomento, ma era stata una vittoria a metà: alla domanda di Brian "ti interesso ancora?", Corrado aveva risposto di sì, ma aveva anche aggiunto che fare l'amore con lui era una cosa talmente bella e unica che, temeva, si sarebbe sciupata facendola troppo spesso.

Pancakes a colazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora