Non l'aveva mai fatto prima, ma quella volta lo fece. Dopo aver fatto l'amore con Riccardo, Brian tirò fuori dalla tasca dei jeans un pacchetto da dieci di Winston, ficcandosene una in bocca. L'accese e si mise a fumare.
- Hai incominciato a fumare? – gli domandò Riccardo, accanto a lui.
- Sì e no. Diciamo che oggi mi serviva perché è stato davvero fantastico. Complimenti. –
Riccardo gli fece l'occhiolino, sorridendo sornione. Brian sapeva che anche lui si era divertito molto più delle altre volte. Lo guardò per un momento, poi si mise a fissare il soffitto mentre fumava.
- A cosa pensi? – domandò Riccardo.
- Sto pensando a Corrado. Adesso che è rimasto a casa mi ha praticamente escluso dalla conduzione della casa. –
- In che senso? –
- Nel senso che me lo vedo trottare avanti e indietro, fa sempre tutto lui... non ho più un mio spazio, cazzo! –
- Capisco – ribatté Riccardo, sospirando.
- Senza contare che non posso risponderti in tempo e posso vederti di meno. –
- Cosa gli hai raccontato questa volta, per tenerlo buono? –
- Mentre ero in bagno, ho avuto un'idea: Una sera gli avevo detto che avevo intenzione di tornare all'università – rispose Brian, quindi tirò una boccata dalla sigaretta e si voltò verso il posacenere – per cui ho detto che ogni tanto sarei andato in biblioteca a farmi una cultura. –
Riccardo ridacchiò, osservando la schiena di Brian con i suoi tatuaggi ed il suo sedere.
- Un'idea magnifica, non c'è che dire. Hai avuto proprio una bella pensata. –
- Sì... forse... ma... -
- Cosa c'è che non va? Non pensi che sia una buona idea? -
Sospirando, Brian tornò ad accoccolarsi a Riccardo, che lo prese a sé e gli si avvinghiò con tutto il corpo.
- E' che non so per quanto ancora potrò usare questa scusa. – mormorò Brian poco dopo.
Riccardo gli restò avvinghiato ancora un po', poi per tutta risposta lo abbandonò, senza nemmeno dargli un bacetto sulla guancia.
- Cos'hai? –
- Niente – rispose Riccardo, brusco.
Brian incalzò – No, ti prego Riccardo. Dimmi che cos'hai. Sono già abbastanza teso in questi giorni, non ti ci mettere anche tu. –
- Lo sai cosa c'è, Brian. C'è che non posso più accettare di vederti così, a part-time. Si può sapere cosa stai aspettando a lasciare quell'idiota di Corrado? –
Interdetto, Brian guardò Riccardo, che gli lanciò un'occhiata penetrante mentre teneva le mani sui fianchi, il corpo completamente nudo. Non sapendo cosa rispondergli, rimase zitto. Invece Riccardo continuò.
- Che senso ha continuare così per te, per noi? Non pensi di stare prendendo in giro lui e soprattutto te stesso? Che cosa vuoi dalla vita, Brian? L'hai poi deciso? –
Trattenendo un nodo in gola e le lacrime incipienti, Brian cercò di rispondere – N... non è così... così facile. –
- Come? Non ti ho sentito. –
- Non... è... Non è così facile! – disse Brian, con la voce rotta dal pianto.
- E adesso perché piangi? –
STAI LEGGENDO
Pancakes a colazione
RomanceBrian è fidanzato da dieci anni insieme a Corrado. La loro sembrerebbe un'unione felice, almeno dal lato di Corrado: ha un lavoro che gli piace, vive in un bell'appartamento e ama il suo ragazzo. Purtroppo da parte di Brian invece, qualcosa non va:...