Epilogo.

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Ogni tanto mi fermo e penso: chissà come sarebbe stata la mia vita, se avessi deciso di restare insieme a Franco? Che tipo di relazione avremmo avuto, io e lui? Ci saremmo fatti felicemente le corna a vicenda, oppure saremmo stati una coppia tranquilla e ben assortita come Corrado e Brian?

Non potendolo sapere, mi affido alla fantasia. L'unica domanda che mi sorge, appena vedo me stesso insieme a un uomo più grande di me di quasi vent'anni, è: Ma come faremmo a rimanere insieme, io e lui...? Riusciremmo mai a stare insieme per dieci anni, come Corrado e Brian?

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Il soggiorno di Corrado e Brian in Umbria durò un bel po', quasi tutta l'estate. Non avendo più un lavoro e non intenzionato a cercarlo subito come stava facendo i mesi precedenti, Corrado si decise a passare un po' di tempo insieme a Brian.

Siccome Brian si era portato solo uno zainetto con lo stretto indispensabile, terminati i suoi vestiti si vide costretto a usare quelli di Corrado di quand'era ancora studente: guardandosi nello specchio si vide ringiovanito di dieci anni, tanto che si scattò parecchi selfie. Ricordò di aver pensato che forse avrebbe fatto meglio a portarsi anche gli altri due bagagli, anziché lasciarli a casa di Carlo, ma il pensiero fu spazzato via quando si svegliò nel letto matrimoniale, allungando la mano verso il lato di Corrado, che però non c'era.

Ebbe quasi un mancamento nel constatare che forse era stato tutto un sogno, che lui era ancora nella sua stanza d'albergo, o peggio a casa di Carlo... o peggio ancora, a casa di Riccardo. Ma la sua paura fu spazzata via quando, pochi minuti dopo, vide la porta aprirsi e una voce che lo salutava.

- Buongiorno, tesoro – disse Corrado entrando con un vassoio pieno di cose buone per lui. Caffè, latte e...

- Buongiorno amore...! Che profumo... cosa...? – annusò l'aria e spalancò gli occhi dalla sorpresa. – ...Pancakes! – esclamò, mentre Corrado poggiava il vassoio da letto sulle coperte.

- Sì, ho provato a farli io stesso. –

- Ma... ma come hai fatto? – domandò, mentre ne prendeva uno in mano e lo addentava, senza nemmeno metterci sopra un po' di Nutella, che pure era lì accanto al caffè.

- Oggigiorno, con un tablet alla mano e delle videoricette, si riesce a fare tutto. – gli fece l'occhiolino – Come ti sembrano? –

- Squisiti... - mormorò solo Brian.

- Grazie. Magari nel prossimo ci mettiamo un po' di Nutella, che dici? Così è più buono. –

- Assolutamente... sì! –

Disse Brian ridendo, e con lui rise anche Corrado, mentre il primo sole estivo illuminava la loro stanza da letto nella casa di Corrado, come ogni giorno asciugando e togliendo un po' del grigiore accumulato negli ultimi sei mesi a causa della storia malata con Riccardo, che entrambi si erano impegnati a dimenticare, con ottimi risultati.

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Vi giro la domanda: secondo voi, come si fa a condividere lo stesso tetto, la stessa tavola, lo stesso letto, con una sola persona, per un tempo così lungo?

Non è una domanda difficile, ma piuttosto è la risposta a essere subdola: per me ogni coppia è un'isola a sé stante, con i suoi ritmi, le sue regole, i suoi valori (o disvalori) e la sua storia.

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A proposito di Riccardo: un giorno provò a farsi risentire sul telefono di Brian, che ancora non aveva cancellato il suo numero. Non volendo rispondere Brian, passò il telefono a Paola.

Pancakes a colazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora