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Calata la sera, Brian era di nuovo in metrò per raggiungere casa di Riccardo. Aprì Whatsapp, e vide che l'avatar di Corrado era sparito.

L'aveva bloccato.

- Certo, bloccami pure. Vaffanculo. – mormorò, con gli occhi rossi e il viso dello stesso colore.

Poiché non voleva presentarsi all'improvviso davanti alla sua porta, Brian aveva scritto a Riccardo che finalmente si era deciso a lasciare Corrado, però distorcendo gli eventi per come si erano svolti: gli aveva raccontato che quando Corrado era rientrato a casa, lui aveva cercato di parlargli e spiegargli che cosa c'era che non andava. Non l'avessi mai fatto, gli aveva scritto, è montato su tutte le furie e mi ha sbattuto fuori di casa, ed io adesso non so dove andare.

Per dire la verità, le risposte di Riccardo l'avevano lasciato un po' freddo all'inizio.

Non puoi andare da quel tuo amico, Carlo? Gli aveva chiesto. Brian gli aveva risposto che Carlo viveva con la madre e non poteva ospitarlo. Naturalmente era una bugia, perché Carlo avrebbe fatto di tutto per il suo migliore amico, e anche sua madre che lo conosceva da ormai tanti anni.

Allora dai tuoi genitori?

Leggermente seccato, Brian Stava per rispondergli che tornare dai suoi era fuori discussione perché non aveva voglia di metterli in mezzo nelle sue questioni, contestualmente chiedendogli se lui aveva voglia di vederlo. Stava già per incavolarsi per la seconda volta in quella sera, quando a un certo punto Riccardo gli scrisse Dai, stavo scherzando. Puoi venire da me, se ti va.

Così ora era in viaggio verso di lui, più che mai voglioso di vederlo.

*****

Il campanello di Riccardo suonò tre volte.

Aperta la porta, si trovò il suo giovane amante, con un trolley in una mano e un borsone nell'altra, a tracolla invece il borsone della palestra.

- Siamo liberi – disse allora Brian, con le lacrime agli occhi – Siamo liberi, amore mio! –

Riccardo non disse nulla, limitandosi a prenderlo a sé mentre chiudeva la porta, abbracciarlo e baciarlo con passione.

Quella sera fecero l'amore per tutto il tempo, addormentandosi e poi risvegliandosi, e poi rifacendolo ancora. Brian non si era mai sentito così bene, pensò mentre le prime luci dell'alba facevano capolino dalla grande finestra del loft di Riccardo. Sentire il suo respiro contro la sua spalla e il calore del suo corpo contro il suo era semplicemente stupendo. Pensò a Corrado, a ciò che gli aveva detto per lasciarlo. La sua scusa era stata che, avendo un lavoro, era troppo preso per fare l'amore con lui. Scosse la testa. Che scusa patetica, pensò, accoccolandosi ancor di più a Riccardo mentre dormiva, baciandogli la mano. Una sensazione di pienezza e serenità s'impadronì di lui mentre si addormentava e pensava: Adesso sono al mio posto.

La stessa cosa l'aveva pensata agli inizi con Corrado, una delle prime volte che dormirono insieme. Reduce di molti appuntamenti andati male con uomini che volevano solo il suo corpo, Brian si era stupito di come il giovane ingegnere fosse stato cortese: quella volta aveva persino intuito che Brian non se la sentiva di fare sesso, quindi l'aveva semplicemente tenuto abbracciato tutta la notte, con il pigiama indosso. Per tante notti avevano dormito insieme limitandosi alle coccole e ai baci, così che, quando arrivò il momento della loro prima volta, Brian si sentì bene, talmente tanto da pensare Sono al mio posto, la stessa cosa che stava pensando in quel momento, a distanza di tanti anni e su un letto diverso.

Nel sonno, fece strani sogni. Sognò di volare in uno spazio aperto, forse una prateria o l'infinito blu del mare. Poi improvvisamente scendeva di quota, fino a cadere nell'acqua, venendo avvolto da una sensazione dapprima calda e accogliente, ma poi via via più stringente, che minacciava di soffocarlo.

Quando si svegliò, il mattino dopo, fu ben contento di essere tornato alla realtà. La casa non era più il bilocale insieme a Corrado, ma il loft di Riccardo, che ora era lì seduto al tavolo che lo guardava con desiderio mentre lui gli preparava la colazione.

Inizia la mia nuova vità, pensò Brian, mentre con dolcezza serviva la colazione al suo nuovo ragazzo. 

Pancakes a colazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora