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L'incontro con Giuliana si dissolse con l'andare dei giorni, poiché Brian aveva deciso di lasciarselo alle spalle e continuare a frequentare Riccardo.

Così la loro storia continuò come se nulla fosse stato, sempre tra alti e bassi.

Continuavano a vedersi le mattine o i pomeriggi, sfruttando quelle che Corrado chiamava le sue ore di libertà, ovviamente da Corrado. Quando erano insieme parlavano di tutto, e spesso e volentieri Brian era stato tentato di dirgli del suo incontro con Giuliana, ma poi puntualmente si fermava, decidendo che non era successo niente, che la donna era semplicemente una mitomane.

Tuttavia non mancavano i momenti di sconforto, ad esempio quando Riccardo non rispondeva per lunghi periodi di tempo, cosa che a Brian faceva abbastanza male, perché credeva sempre che ce l'avesse con lui.

Avvertiva la stessa sensazione anche quando gli rispondeva: Riccardo gli sembrava assente, il più delle volte seccato. Però quando poi s'incontravano tutto tornava a posto.

E il ciclo ricominciava.

Se da una parte Riccardo si comportava in maniera ambigua (carino e coccoloso quando si vedevano, leggermente scostante quando erano su Whatsapp), nemmeno Brian era esente da una certa sensazione di smarrimento: da un lato si sentiva appagato dal rapporto con Riccardo, perché lui gli dava tutto ciò di cui aveva bisogno, ovvero un po' di attenzione, sesso e tenerezza; però d'altra parte, lo spettro che potesse avere un altro ragazzo o una famiglia con moglie e figli era sempre lì in agguato a terrorizzarlo.

In tutti quei mesi non l'aveva sentito dire Ti amo una sola volta, in compenso a volte gli scriveva cose dolci facendolo rivivere. Nei suoi momenti di solitudine, mentre faceva i mestieri di casa o quando era in palestra, pensava continuamente. A cosa stava facendo, a quello che voleva... Si rispondeva che sì, un'avventura era tutto ciò che voleva, ma il pensiero che per Riccardo fosse solo una storia di sesso, lo faceva impazzire dalla rabbia: Riccardo era suo, soltanto suo e non l'avrebbe condiviso con nessuno. Piuttosto l'avrebbe ammazzato. Sfogarsi con Carlo era fuori discussione, perché sapeva che se solo Carlo fosse stato nella sua mente, avrebbe detto Che casino che c'è qui! Brutta scema che non sei altro, dovevi solo scopartelo e guarda cos'hai combinato! Te ne sei innamorato perdutamente. E No! così non va!

Ormai Brian prendeva i giorni come venivano, mentre sognava un futuro insieme a Riccardo, anche se non c'era niente di certo al momento, se non i loro incontri di poche ore.

A metà Febbraio però, diventarono incerti anche quelli.

*****

Una sera di metà Febbraio, Brian era fuori sul balcone a ritirare i panni dell'ultima lavatrice. Rientrando in casa, vide in corridoio l'ombra di Corrado che si toglieva il cappotto. Fece per andare in camera da letto, lasciando i panni sul letto in attesa di stirarli, quando un tonfo secco e sinistro lo spaventò.

Con la cesta dei panni vuota ancora in mano, fece capolino dalla porta che dava sul soggiorno e vide che Corrado aveva buttato sul pavimento la sua borsa, per mollarle un calcio poco dopo. La borsa era quindi scivolata fino al mobile dietro il tavolo dell'angolo pranzo.

- Amore...? – lo chiamò Brian. Corrado non lo guardò e non rispose, andando a sedersi sul divano. Intanto Brian andò verso la borsa e la raccolse, abbandonando la cesta dei panni con un brivido di freddo. Mi ha scoperto, pensò.

Reggendo la borsa tra le braccia, Brian si sedette accanto a Corrado e lo guardò.

- Vaffanculo – mormorò.

- Con chi ce l'hai? –

- Con... con quegli stronzi con cui ho lavorato in questi ultimi cinque anni. –

- Che è successo? –

- Sai perché non mi hanno promosso responsabile? –

Brian scosse la testa.

- Te lo dico io: Perché avevano intenzione di licenziarmi. Vaffanculo! Merda! –

- Oh...! Mio dio, ma... sul serio? –

Corrado si voltò, in faccia era truce.

- Ho la faccia di uno che scherza? Miseria, no! No che non sto scherzando, è tutto vero, porca puttana! – rispose, prendendogli di scatto la borsa dalle mani e tirandone fuori una busta aperta.

- Egregio Ingegner Ottonelli, bla bla bla, è a malincuore che dobbiamo comunicarle che il nostro rapporto di lavoro verrà a cessare a fine mese, bla bla bla, ringraziandola per la fedeltà accordataci per tutti questi anni, la salutiamo cordialmente. Fine. Contratto di lavoro terminato e tanti saluti all'ingegnere. – Appallottolò la lettera, scagliandola contro il televisore, portandosi le mani ai capelli, tenendosi la testa fra le mani.

Dispiaciuto, Brian gli si accoccolò accanto, mettendogli una mano sulla spalla e attirandolo a sé. Mentre faceva ciò, notò che Corrado aveva incominciato a piangere.

Pianse sulla sua spalla per un bel po' di tempo, mentre Brian lo cullava dolcemente, baciandogli i capelli di tanto in tanto. Si sentiva dispiaciuto per il suo ragazzo, ma più di tutti era dispiaciuto per sé stesso: ora che Corrado sarebbe rimasto a casa la maggior parte del tempo, come avrebbe fatto a vedersi con Riccardo?

- Scusami amore. Torno subito. – disse, alzandosi. Le guance gli diventarono rosse fuoco per la collera, quindi andò al suo telefono in camera e mandò un messaggio a Riccardo, dicendogli che l'indomani non avrebbe potuto vederlo e che gli avrebbe spiegato cos'era successo.

Pancakes a colazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora