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Con le cuffie nelle orecchie, ascoltando una canzone di Samuele Bersani (Senza Titoli), Brian guardava fuori dal finestrino il mondo che correva veloce. Veloce com'erano passati gli anni insieme a Corrado. Tra alti e bassi erano stati anni felici, tutto sommato. Ma dov'era finita quella felicità che entrambi avevano provato anni prima, quando Brian aveva deciso di cedere alle avances di Riccardo, scoprendo poi che era tutta una facciata, perché il ragazzo non era in grado di amare nessuno oltre a se stesso...? Che cosa sarebbe successo se Brian non fosse andato mai via per tutto quel tempo? La loro relazione sarebbe comunque entrata in crisi oppure no?

Seppur obnubilato dal pensiero di Riccardo, Brian non credeva si potesse parlare di crisi, tra di loro... Lui sentiva ancora il desiderio di rapporto con Corrado. L'aveva sentito fino all'ultimo, quando si era concesso a lui dopo la storia della promozione. E gli era anche piaciuto, tanto che per un po' aveva pensato di abbandonare Riccardo e tornare a concentrarsi su Corrado. Ma poi Riccardo aveva messo in atto le sue strategie aggressive e manipolatorie per attirarlo a sé, per chissà quale motivo, e lui ci era cascato con tutte le scarpe. Il pensiero gli fece provare collera nei confronti di Riccardo. Non si sentiva così da quando aveva scoperto che qualcuno aveva messo in giro la voce che si concedeva sessualmente nei bagni del liceo. Ora come allora, avrebbe voluto trovare il responsabile e farlo a pezzi, proprio come Riccardo aveva fatto con lui. Dentro di sé sperò con tutto il cuore che qualcuno prima o poi gli avrebbe distrutto quello specchio deformante che era il suo smisurato ego, mettendolo di fronte alla sua vera e schifosa natura.

- Non ci pensare più – mormorò a se stesso – Adesso pensa a Corrado. –

E pensò, mentre infilava le cuffie e ascoltava una nuova canzone per ingannare il tempo.

*****

Molti anni prima, 2008.

L'orientamento degli studenti in uscita dalle scuole superiori cominciava già allora a essere un'esigenza molto sentita. Il liceo artistico dove studiavano Brian e Carlo aveva incominciato a organizzare seminari e incontri dedicati all'orientamento già da settembre, quando gli studenti si apprestavano a cominciare il loro ultimo anno. Tra queste iniziative, il vicino Politecnico aveva organizzato una piccola fiera dell'orientamento al suo interno: desks informativi dove studenti o docenti della facoltà rilasciavano opuscoli e gadget sui corsi che si potevano frequentare. Brian aveva già una mezza idea di intraprendere la carriera di architettura, così, insieme a Carlo, era andato alla giornata della presentazione dei corsi universitari.

Qui, era stato attratto da un ragazzo che stava in piedi dietro il suo stand e spiegava ad altri ragazzi come lui che cosa facevano nel loro corso di laurea e i possibili sbocchi professionali.

...Bisogna essere dei maghi in matematica, per frequentare questa facoltà?

Nel fare quella domanda, Brian si era già preparato a una risposta affermativa, con tanto di panegirico sulla memoria e la mentalità logica.

Assolutamente no, aveva risposto quel ragazzo con i capelli mossi che gli accarezzavano la fronte, è sufficiente avere un po' di curiosità ed essere disposti ad andare avanti anche quando le difficoltà sembrano insormontabili.

Più che dall'aspetto fisico del ragazzo, che era quanto di più vicino fosse a un ragazzo della porta accanto (un po' di pancetta e i fianchi un po' larghi, gli occhiali sul naso e la faccia da Nerd), Brian rimase affascinato da quella risposta, mentre il ragazzo continuava a parlargli amichevolmente dal desk dietro al quale era appeso uno striscione blu che strillava "Facoltà di ingegneria, dove risolvere i problemi diventa un'arte" a lettere bianche, contornato da disegni di ingranaggi e planimetrie stilizzate. Rimase a parlargli per tanto tempo, rivelandogli che lui in matematica arrivava a malapena al quattro (quattro e mezzo quando andava bene) e che gli sarebbe piaciuto frequentare architettura. Sebbene in un secondo momento il ragazzo dietro il desk gli avesse detto che ingegneri e architetti non si vedessero di buon occhio, si era offerto di insegnargli un po' di matematica. Prima che Carlo ricomparisse, dichiarandogli che era stanco di girare e che voleva andarsene a casa, Brian aveva già ottenuto il cellulare del ragazzo, uno studente di ingegneria di nome Corrado.

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