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Seguire il consiglio di Carlo, ovvero di prendere tutto il buono che poteva prendere dal suo amante, si stava rivelando un'impresa ardua. Lì per lì Brian aveva pensato che sarebbe stato facile andare a letto con qualcuno e godere solo di quello, ma la verità era che lui non ci riusciva. Ogni volta che finivano di fare l'amore, Brian si beava nel ricevere le coccole di Riccardo, che lo ricopriva di attenzioni anche quando non si vedevano, scrivendogli messaggini su Whatsapp dove gli inviava i soliti scatti della giornata e gli dimostrava quanto ci tenesse a lui. Brian pensò che se ci fosse stato Carlo, al suo posto, sicuramente avrebbe visto tutte quelle attenzioni come melensaggini inutili e forse gli avrebbe dato il benservito. Invece lui ne restava semplicemente ammaliato: in poche settimane ne era diventato dipendente.

Per come lo vedeva Brian, Riccardo era pieno di sorprese. Quando erano insieme, era capace di fare cose del tutto inaspettate. A volte erano cose innocenti, ma altre volte lo erano meno.

Ad esempio un pomeriggio, per non dover usare l'auto, usarono il metrò. Mentre Brian gli parlava, Riccardo lo baciò davanti a tutti. Fu una cosa a cui Brian non era proprio abituato, poiché Corrado era abbastanza rigido sulle effusioni in pubblico (non perché non fosse dichiarato, ma solo perché riteneva fosse sconveniente). Sul momento Brian cedette lasciandosi baciare, ma quando Riccardo si staccò, Brian era rosso come un peperone. Non ebbe il coraggio di dirgli nulla, ma forse la sua espressione doveva aver parlato per lui, poiché Riccardo gli spiegò perché l'aveva fatto.

- Volevo farti arrossire. Sei così bello, quando arrossisci. – gli sussurrò all'orecchio. Ciò bastò a fargli venire la pelle d'oca.

Queste erano le cose innocenti.

Delle cose meno innocenti, invece, ce n'era un campionario molto vasto. Quella che però colpì di più Brian fu quella nel negozio di abbigliamento.

Quando era con Corrado, a Brian piaceva entrare nei negozi di abbigliamento e provarsi i vari capi. Non sempre comprava qualcosa, ma gli piaceva ammirarsi in altre vesti.

Quel giorno ce l'aveva accompagnato Riccardo. Come al solito lui aveva scelto alcuni pezzi (maglioni, camicie, pantaloni, rispettando il divieto di introdurre più di cinque capi per volta) appesi nel negozio e se li era portati in camerino per provarseli.

Le prove non lo avevano soddisfatto, quindi si era tolto i vestiti sbuffando, rimanendo in mutande.

A quel punto aveva visto la tenda del camerino scostarsi leggermente, mentre Riccardo vi sgattaiolava dentro. Sulle prime Brian era rimasto confuso, non comprendendo perché fosse entrato. Ma quando lo vide sistemare le calamite della tendina in modo che non si aprisse facilmente, capì. Il suo sguardo era livido di lussuria. Brian lasciò cadere i suoi pantaloni, mentre Riccardo si avvicinava e incominciava a toccarlo.

Poco dopo qualche cliente del negozio che passava dai camerini avrebbe visto la tendina muoversi e udire un sommesso mugolio ovattato, dovuto alla mano di Riccardo posata sulla bocca di Brian per non farlo urlare troppo dal piacere. Quando terminarono, Riccardo fece per uscire dal camerino per primo, strizzandogli l'occhio.

Rimasto solo, Brian ricordò di aver pensato che era una fortuna che alcuni camerini avessero la tenda più lunga: in questo modo fare cose poco innocenti in pubblico era ancor più eccitante.

- Tu sei tutto matto – disse Brian, mentre camminava due passi più avanti rispetto a Riccardo, ridendo e scherzando come un ragazzino.

- Dì la verità, però... ti è piaciuto? –

Per tutta risposta, Brian si fermò e acchiappò Riccardo per la vita, rubandogli un bacio e facendogli l'occhiolino. – Ti basta, come risposta? –

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