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All'interno, la casa era in penombra. Le imposte erano abbassate, quindi la luce che filtrava era proprio minima. Brian provò a premere l'interruttore a lato della porta per illuminare il corridoio, ma non funzionò. L'elettricità era stata staccata. Tipico di Corrado quando andavano in vacanza. Le serrande abbassate lasciavano filtrare una debolissima luce dall'esterno, creando un'atmosfera lugubre e bluastra. Brian si diresse verso il salotto e, tirando il nastro, alzò la tapparella, poi ripeté la stessa operazione con la portafinestra che dava sul balcone. La cucina era in perfetto ordine, come una casa lasciata lì durante un lungo periodo di vacanza... c'era il cesto con la frutta ancora pieno (anche se alcune banane avevano incominciato a scadere) e il frigorifero era stato svuotato.

Ispezionò anche il bagno: anche qui, tutto pulito e in ordine, con la lavatrice vuota come il cesto dei panni sporchi. Un ordine inquietante che trovò anche nella stanza da letto.

Corrado non c'era. Anzi, per quello che vedeva in quell'appartamento, era come se non ci fosse mai stato. Si guardò ancora una volta intorno, come faceva il detective Monk, uno dei telefilm preferiti da sua madre, per osservare meglio la scena e capire se c'erano indizi rilevanti. Un dettaglio che lo riportò alla speranza era che Corrado aveva lasciato i ritratti con le loro foto sul comò. Le aveva lucidate e spolverate, tanto che ora apparivano più belle e luminose. Guardò la foto che gli aveva scattato suo padre durante la festa di laurea di suo fratello Alex, alcuni anni prima: il fratello neolaureato era sorridente e Corrado era accanto a lui con un bicchiere di spumante. Davanti a entrambi c'era lui, Brian, con la corona d'alloro sulle ventitré, in un'espressione di spensierata finta saggezza... Poi girò lo sguardo, vedendo la foto in cui erano seduti a un tavolo con il particolare di una torta (Auguri Brian, +20!!!, c'era scritto sul dolce) e guardavano l'obiettivo sorridendo e tenendosi sottobraccio.

E infine, c'era una foto che Brian aveva usato pochi mesi prima per tentare di riprodurla su carta. La loro prima foto insieme. A differenza delle altre, questa era solo poggiata sulle cornici. Brian la prese in mano, trovandovi un foglio attaccato dietro con una graffetta.

- Oh...? – Tolse la graffetta e prese in mano il foglio piegato in quattro. Quando lesse ciò che c'era scritto, ebbe quasi un mancamento.

L'alba che cede il passo alla notte,

Risplende di frammenti di bottiglie rotte.

Il passero canta, mentre la luce abbaglia

dell'alba che da dietro il sole si staglia

Pensieri s'affacciano alla finestra del mattino

Mentre penso al tuo sguardo,

angioletto dolce e birichino

Pensieri felici, parole d'amore

Che vorrei sussurrarti per ore e ore...

Parole leggere che prima non sentivo

Sussurratemi piano dalle tue labbra, rosso vivo.

D'immense foreste, di more e lamponi

Di questo mi parlano i tuoi occhi marroni.

Di mondi fantastici che vorrei esplorare

Senza paura di poter cadere

Non troppo vicino, né troppo lontano,

Ma avendoti accanto, tenendoti per mano.

E ora sono qui, a chiedermi perché

Pancakes a colazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora