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Una notte Brian si svegliò all'improvviso, preda di un incubo di cui non ricordava molto. Ricordava solo che stava osservando un quadro che gli piaceva (forse era un quadro d'arte moderna o addirittura uno che aveva visto a casa di Riccardo). All'improvviso la pittura prendeva vita, trasformandosi in un mostro che lo inseguiva per farlo a pezzi. Non ne era sicuro, ma sentiva che quella persona (o mostro, se veramente era un essere umano) la conosceva bene, fin troppo bene da sapere che non doveva fermarsi per nessun motivo. Fin troppo da sapere che se lo avesse fatto, sicuramente sarebbe finito male.

Lanciò un'occhiata a Corrado, che dormiva su un fianco. La zazzera di capelli spettinati emanava un odore di shampoo al cocco, mentre lui sembrava un orsacchiotto abbandonato da un bambino troppo distratto.

Guardò l'ora sul cellulare. Le cinque del mattino. Era ancora troppo presto per alzarsi, ma non per dare il buongiorno a Riccardo.

Buongiorno, tesoro della mia vita. Ti penso, gli scrisse e rimise il telefono a posto sul suo comodino. Poi si girò su un fianco, dando la schiena a Corrado, riprovando a dormire.

*****

Circa due ore dopo, Corrado incominciò a svegliarsi lentamente, mentre Brian ancora dormiva (o meglio, fingeva). Prima di alzarsi, come ogni mattina, gli diede un bacio sulla guancia, a cui Brian rispose con un bacetto distratto, poi se ne andò in cucina a preparare la colazione. Brian allungò una mano per prendere lo smartphone dal comodino, premette il tasto di stand-by e accese lo schermo, che però non conteneva alcuna notifica di Whatsapp.

Storse un po' il naso, quindi lo rimise al proprio posto e rimase a letto, girandosi sull'altro lato.

Poco dopo tornò Corrado, andò alla toilette e si vestì in fretta, poi tornò reggendo una tazzina di caffè tra le mani, che poggiò sul comodino di Brian.

- Se ti va, te l'ho preparato, amore – disse soltanto mentre si chinava, regalandogli un secondo bacio sulle labbra prima di andarsene al lavoro.

Brian continuò a restare a letto anche dopo che il suo ragazzo se ne fu andato, aspettando.

Che cosa stava aspettando?

Ovviamente, la risposta al messaggio che aveva inviato a Riccardo. Pensò che forse era impegnato, ma era possibile che non riuscisse a trovare un ritaglio di tempo per guardare il telefono? A maggior ragione ora che era single, quindi in teoria più libero. In tre occasioni saltò in piedi dall'emozione credendo che fosse Riccardo a scrivergli: la prima era un messaggio promozionale dall'ottica che lo invitava ad un controllo gratuito della vista con applicazione delle nuove lenti a contatto (fu deludente, ma quantomeno si ricordò di essere in riserva di lenti a contatto, quindi pensò che avrebbe potuto fare un salto dall'ottico a comprarle); la seconda volta arraffò il telefono talmente in fretta che quasi gli cadde per rispondere ad una chiamata, ma la voce che gli rispose dall'altra parte non era quella di Riccardo, bensì di suo fratello Alex, che lo tenne al telefono un'ora per chiedergli se lui e Corrado avevano intenzione di partecipare alla festa di Natale in famiglia. Brian ascoltò con disinteresse, pensando sempre a Riccardo ed a come si era sentito così bene dopo che avevano fatto l'amore... Dopo quasi un'ora passata a parlare del più e del meno con suo fratello, gli impapocchiò una scusa lì per lì, dicendogli che non sapeva ancora cos'aveva intenzione di fare Corrado, al che suo fratello Alex si oppose dicendo che di solito a Natale era sempre stato libero, ma a quel punto Brian aveva già deciso di chiudere, dicendo che doveva finire di fare i mestieri in casa. Suo fratello allora salutò e chiuse la chiamata.

Infine, mentre era sul divano a guardare la televisione (come al solito senza prestarvi attenzione, preferendo scorrere su Facebook e Twitter), ricevette un messaggio su Whatsapp.

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