James stava sistemando i vestiti che aveva nell'armadio quando s'imbatté nella felpa che Rumlow gli aveva regalato più di un mese prima; la guardò con le labbra socchiuse e gli occhi velati da uno strato di lacrime perché si era già pentito della scelta che aveva fatto, si era pentito di averlo abbandonato in quel modo nel parco: con Steve tutto era tornato esattamente come prima, lui continuava ad uscire con Tony per lo studio ed il castano aveva ricominciato a rodersi il fegato con mille dubbi e paure.
Molto spesso la sua mente ritornava alla casa stregata ed a volte, durante la notte, si era anche toccato ripensando al suo amante, per poi scoppiare in lacrime e darsi dello stupido: Natasha era stata gentile e dolce a preoccuparsi per lui, ma la vita era sua e di conseguenza non spettava a nessun'altro dirgli ciò che doveva fare e con chi doveva stare.
Trasalì quando un paio di braccia gli avvolsero i fianchi e sentì Steve appoggiargli il mento sulla spalla destra, premendogli le labbra contro la pelle del collo.
"Che cosa stai facendo?"
"Secondo te? Sto sistemando i miei vestiti. Non è ovvio?"
"Ti va di uscire a cena questa sera? In un posto carino... Solo noi due... Ti piacerebbe?"
"Potresti chiederlo a Tony, no?"
"Sto parlando seriamente, Bucky, mi piacerebbe trascorrere una serata da soli, fuori, che ne dici? Da quanto tempo non lo facciamo? Saranno passati mesi..."
"Non mi sento molto bene" mormorò James, stringendo le labbra, cercando di declinare l'invito con gentilezza: se al posto di Steve ci fosse stato Brock avrebbe accettato senza pensarci un solo secondo; il cellulare che vibrava dalla tasca della felpa lo salvò dall'insistenza del biondo, il cuore iniziò a battergli più forte con la speranza segreta che si trattasse proprio del suo ex amante e rimase deluso quando lesse il nome della sua migliore amica "pronto?".
"James?" la voce di Natasha era strana, sembrava quasi appartenere ad un'altra persona "possiamo vederci nella caffetteria vicino all'università? Ho bisogno di parlarti in questo momento, spero che tu e Steven non siate impegnati a fare altro..."
"No, ma è successo qualcosa?"
"Ti racconto tutto appena arrivi. Fai presto, per favore"
"D'accordo, Nat..." sussurrò Barnes, chiudendo la chiamata con uno sguardo preoccupato.
"Stai bene? Chi era?"
"Natasha... Mi sembrava molto preoccupata. Mi ha chiesto di raggiungerla alla caffetteria perché mi deve parlare"
"Vuoi che ti accompagno?"
"No, tranquillo, si tratterà di qualche problema con T'Challa" rispose James con un sorriso tirato, che doveva essere convincente; la sua mente era nuovamente rivolta a Rumlow ed aveva la sgradevole sensazione che c'entrasse con quella faccenda: che avesse fatto qualcosa a Natasha? Che l'avesse importunata?
No, impossibile. Anche se hanno avuto quella discussione. Brock non arriverebbe mai a fare una cosa simile. Brock non è così. Quel giorno ha detto quelle parole solo perché era arrabbiato.
Uscì velocemente dall'appartamento e raggiunse il locale, piccolo ma grazioso, con il fiatone e gli occhi spalancati; individuò subito la chioma rossa della sua migliore amica e prese posto davanti a lei, chiedendole immediatamente che cosa fosse accaduto di così grave.
"Ordiniamo qualcosa da bere prima" rispose lei, sforzandosi di sorridere, salutandolo con un bacio sulla guancia destra "hai voglia di una cioccolata calda?"
STAI LEGGENDO
Back To Black; Winterbones AU (✔️)
FanfictionJames e Brock sono completamente diversi. Il primo ha appena diciotto anni, frequenta l'università ed ha un carattere timido e remissivo. Il secondo, invece, è un giovane uomo di ventisette anni, costantemente avvolto da un alone di mistero. Eppure...