Brock Rumlow venne costretto ad occupare uno dei sedili posteriori della vettura della polizia: c'era una grata nera che lo separava dall'Agente che si era messo alla guida del mezzo, serviva proprio per evitare possibili aggressioni, ma lui avvicinò comunque il viso pallido, su cui spiccavano due occhiaie nere e profonde; l'eroina che aveva in corpo non faceva altro che peggiorare le sue condizioni precarie sia fisiche che mentali.
"Voi non potete farmi questo. Non potete portarmi in una fottuta centrale e sbattermi in una lurida cella di un carcere. Io non ho fatto nulla, ho la coscienza completamente pulita"
"Ragazzo mio, qui c'è un mandato con il tuo nome. Se davvero non avessi fatto nulla non ci troveremo in procinto di andare alla fottuta centrale, non credi?" gli rispose, con tono pungente, l'uomo; Brock mollò un calcio furioso alla grata nera e ricevette una manganellata sulla nuca, che per molti minuti gli fece perdere conoscenza: si risvegliò solo quando sentì qualcuno afferrarlo bruscamente per il braccio destro, trascinandolo fuori dal piccolo abitacolo, in direzione di un edificio grigio.
Alla vista della centrale di polizia il giovane uomo venne colto da un senso di orrore improvviso, come gli accadeva con l'ospedale, così puntò i piedi con forza, intenzionato a non muovere un solo passo in più: gli era tornata in mente la strana convinzione che qualche parente lontano potesse venire a conoscenza del suo arresto e che decidesse di riportarlo in campagna, laddove la sua famiglia aveva conosciuto solo sofferenza e dolore, nel posto in cui aveva perso tutti.
Dove suo fratello era affogato.
Dove sua madre era stata letteralmente mangiata da una malattia senza cura.
Dove il suo patrigno si era schiantato con la sua macchina.
No, non era andata esattamente in quel modo. Non era andata in quel modo. Era andata diversamente.
Dove il suo patrigno si era schiantato con la sua macchina dopo che lui gli aveva manomesso i freni.
Non lo aveva mai confessato a nessuno e non era mai stato scoperto, nessuno aveva mai nutrito alcun dubbio nei suoi confronti o nei confronti di qualcun altro, nei confronti di una responsabilità esterna: tutti nel paese sapevano che quel porco beveva ed era quasi sempre ubriaco, quindi nessuno si era sorpreso quando c'era stato l'incidente da cui non ne era uscito vivo.
Non potevano sapere che Brock, la notte precedente al fatto, aveva lavorato a lungo sul mezzo per accertarsi che ciò accadesse, che quel bastardo del suo patrigno non potesse più tornare a casa e fare del male al fratello, alla madre ed a lui; tutti i suoi sforzi, però, erano stati vani quando aveva perso la sua famiglia per sempre.
In più occasioni aveva perfino pensato che fosse stata tutta una vendetta del patrigno che, dagli inferi, si divertiva a rovinargli la vita in quel modo, trasformandolo velocemente in un rifiuto della società.
Quella era stata l'ennesima cosa che lo aveva segnato in profondo nell'anima, creandogli l'ennesimo solco incurabile.
I poliziotti lo condussero all'interno di una cella utilizzata per gli interrogatori, che sembrava quasi uscita da uno dei tanti film d'azione che trasmettevano in TV nel weekend: pareti completamnete spoglie, un solo tavolino, due sedie, una lampada che penzolava dal soffitto ed una vetrata da cui le persone all'esterno potevano vedere quello che accadeva dentro ma non viceversa.
Una delle due sedie era occupata da un uomo di mezz'età: era alto ed imponente, indossava un paio di occhiali dalle lenti rettangolari ed aveva uno sguardo serio ed indecifrabile, era impossibile capire che cosa stesse pensando; Rumlow venne costretto ad occupare l'altra sedia ancora libera e gli tolsero le manette con la minaccia di rimettergliele se avesse fatto una cazzata.
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Back To Black; Winterbones AU (✔️)
FanficJames e Brock sono completamente diversi. Il primo ha appena diciotto anni, frequenta l'università ed ha un carattere timido e remissivo. Il secondo, invece, è un giovane uomo di ventisette anni, costantemente avvolto da un alone di mistero. Eppure...