DON'T WORRY

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La macchina nera si fermò vicino al marciapiede; James guardò in direzione di un piccolo appartamento e poi tornò a fissare Rumlow, con un'espressione supplichevole.

"Devo farlo adesso? Non so se me la sento..."

"Ne abbiamo parlato poco fa. Lo hai lasciato. Sei venuto qui solo per prendere le tue cose... O preferisci trasferirti nel mio appartamento con solo gli abiti che indossi, James?" rispose il più grande, piuttosto seccato, passandosi una mano nei capelli neri e rasati ai lati "lo sai che non mi dovrei trovare in questo posto perché sono troppo vicino all'università, quindi fai presto"

"E se dovessi trovare Steve?"

"James" lo ammonì semplicemente Rumlow senza aggiungere altro; il ragazzo scese dalla vettura e si avvicinò all'abitazione con le mani infilate nella tasca della felpa ed il volto chino, rivolto verso l'asfalto della strada: aveva lasciato Steve solo qualche minuto prima ed ora era costretto a rivederlo perché doveva prendere i vestiti, lo zaino, i libri e tutto quello che era suo e che si trovava nell'appartamento che avevano condiviso per quasi un anno.

Non si sentiva pronto per farlo ma non poteva neppure tirarsi indietro perché, come aveva detto Brock, non poteva iniziare una seconda vita solo con quello che indossava.

Tirò fuori la chiave che serviva ad aprire la porta d'ingresso e la inserì nella piccola serratura, la girò piano ed entrò cercando di non fare rumore: si guardò attorno e si rese conto che tutte le luci erano spente.

"Steven?" chiamò il suo nome ad alta voce, ritentando poi una seconda volta "Steven, sei in casa?".

Ricevette solo l'eco della propria voce e capì che il biondo non era ancora rientrato; sentì un improvviso groppo alla gola che gli provocò un attacco di nauesa: se non era lì dove si trovava? Ancora in centro? Per strada? Che cosa stava facendo? E se era intenzionato a fare qualcosa di stupido?

"Va tutto bene? Che cosa stai facendo?"

"Brock! Ti prego! Non spaventarmi mai più!"

"Che cosa stai facendo?"

"Io... L'appartamento è completamente vuoto... Steve non è ancora rientrato"

"Ohh, meglio così, no?"

"Si, ma dove si troverà in questo momento? E se ha intenzione di fare qualcosa di stupido? E se vuole tentare di uccidersi?".

Bucky avrebbe dovuto prevedere lo schiaffo pronto a calarsi contro la sua guancia sinistra, eppure ciò non accadde ed il giovane si ritrovò a terra, tanto il colpo era stato violento, con il labbro inferiore spaccato a causa dei numerosi anelli che Rumlow indossava.

"Non provare mai più a fare discorsi simili e non pronunciare più quel nome. Te lo ripeterò per l'ultima volta, James: hai lasciato Steve. Lui appartiene al passato, d'accordo? E se in questo momento ha deciso di togliersi la vita gettandosi sotto ad una macchina o giù da un ponte peggio per lui, dimostrerebbe solo di essere una persona debole. Avanti, vai in camera tua e prendi le tue cose, abbiamo perso già fin troppo tempo"

"Non serviva colpirmi in quel modo"

"Che cosa hai detto?"

"Non serviva colpirmi in quel modo. Mi hai fatto male..."

"D'accordo, James, adesso vorresti fare l'offeso? Rifletti un momento: se i ruoli fossero invertiti, se fossi stato io a lasciare il mio ex per stare con te... Ti farebbe piacere sentirmi ancora parlare di lui?"

"No, non credo" balbettò il ragazzo, alzandosi e ripulendosi il mento sporco di sangue "però non mi piacciono questi tuoi scatti d'ira, Brock. Ho sbagliato, però tu non devi colpirmi"

Back To Black; Winterbones AU (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora