Era la notte di Halloween e quello, senza alcuna ombra di dubbio, era il momento dell'anno che Bucky preferiva in assoluto.
Non era in grado di spiegare perché amasse quella festa in modo quasi viscerale, semplicemente era sempre stato così da quando ne aveva memoria: ogni anno attendeva con ansia quella notte stregata.
Quando era piccolo la trascorreva bussando a tutte le porte del quartiere in cui abitava per chiedere dolcetti e caramelle, ora che era un ragazzo andava a feste in maschera organizzate da locali o da qualche ragazzo della scuola che frequentava.
Era la notte di Halloween, il suo momento preferito dell'anno e Bucky era terribilmente incazzato, il suo umore era della stessa tonalità di nero dei pantaloni da ginnastica che indossava: se ne stava rannicchiato tra i cuscini del divano, con le ginocchia strette al petto e gli occhi sbarrati, che fissavano il vuoto, cerchiati di rosso per le lacrime che aveva versato fino a qualche istante prima; sul pavimento del piccolo salotto erano sparsi diversi cocci di vetro, che un tempo appartenevano a due vasi che si erano trasformati in vittime della furia del giovane.
Era terribilmente incazzato perché i suoi piani per quella serata erano scemati in pochi secondi, esattamente nello stesso momento in cui Steve gli aveva detto che non sarebbero usciti, almeno lui non lo avrebbe fatto, perché doveva studiare.
"Che cosa?" gli aveva gridato in faccia il castano, con gli occhi azzurri sgranati e le pupille dilatate "ti prego, dimmi che è uno scherzo. Dimmi che è solo uno stupido scherzo!"
"No, James, non è uno scherzo" aveva ribattuto l'altro con un'espressione seria nel volto dai lineamenti pressoché perfetti "anche tu dovresti studiare, lo sai che questo test è molto importante"
"Ma è la notte di Halloween"
"Mi dispiace, ma davvero devo studiare" aveva risposto Steve, senza smuoversi di un solo millimetro dalla sua posizione; a quel punto l'altro era stato zitto, in un silenzio offeso, accorgendosi dei libri che il suo compagno stava sistemando dentro lo zaino nero e bianco.
"Non resti qui?"
"No, vado in biblioteca"
"Perché?"
"Mio dio, James, stai tentando di farmi una scenata di gelosia? Sto solo andando a studiare in biblioteca perché lì riesco a concentrarmi meglio. Non sto andando a puttane, hai paura che ti tradisca?"
"Ci vai con qualcuno?" continuò Bucky, poi strinse le mani a pugno "ci vai con quello?"
"Con chi?"
"Con Stark"
"Lo sai che è solo un amico. Ne abbiamo parlato già più volte. La tua gelosia sta diventando molesta" commentò il biondo con un verso seccato; sistemò gli ultimi quaderni dentro lo zaino e poi uscì dall'appartamento, ribattendo al suo compagno che poteva andare lo stesso alla festa in maschera, lui di certo non glielo avrebbe impedito.
Certo, Bucky avrebbe potuto benissimo andarci da solo ma lui voleva farlo con Steve, con il suo ragazzo.
Negli ultimi tempi il loro rapporto aveva preso una brutta piega, ma la colpa non era della gelosia del giovane, no, la colpa era del nuovo arrivato: quel figlio di mamma e di papà di nome Anthony Edward Stark.
O più semplicemente Tony.
Era arrivato a settembre, qualche giorno dopo l'inizio dei corsi, aveva posato subito i suoi occhi su Steve ed aveva preso a ronzargli attorno come un'ape attorno ad un fiore prelibato; aveva tentato di spiegare al suo compagno che Stark cercava ripetizioni tutt'altro che scolastiche ma lui, ridendo, gli aveva risposto che si sbagliava, che non c'era alcun secondo fine e che doveva smetterla con quell'inutile gelosia.
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Back To Black; Winterbones AU (✔️)
FanfictionJames e Brock sono completamente diversi. Il primo ha appena diciotto anni, frequenta l'università ed ha un carattere timido e remissivo. Il secondo, invece, è un giovane uomo di ventisette anni, costantemente avvolto da un alone di mistero. Eppure...