STARS AND BONES

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James rientrò nel proprio appartamento con la testa che pulsava e lo stomaco sottosopra, quando varcò la soglia d'ingresso rimase bloccato nell'udire una voce allegra che proveniva dal salotto: si precipitò immediatamente in quella stanza e vide Steve seduto sul divano in compagnia di Tony, che aveva in mano una lattina di birra chiara.

I due ragazzi non stavano facendo nulla di male, stavano semplicemente parlando da buoni amici, ma nella mente di Bucky quella scena apparve come la prova del tradimento di cui aveva tanta paura: si strinse nelle spalle magre ed abbassò lo sguardo sul pavimento, ricacciando indietro le lacrime silenziosamente, controllando appena il tremore che gli scuoteva tutto il corpo.

"Buck! Sei tornato finalmente! Dove sei stato?" domandò il biondo con un sorriso, senza accorgersi di quello che stava passando il suo compagno: se ne avesse avuto anche il minimo sospetto lo avrebbe subito tranquillizzato, dicendogli che tra loro due c'era solo una bella amicizia e basta.

"A fare quattro passi"

"Ti vuoi mantenere in forma, Barnes?" intervenne Tony, con una risata, toccando quello che era un nervo scoperto per l'altro, che rispose con un'occhiata carica di risentimento ed odio.

"Io non ho i genitori che mi pagano la palestra" disse poi in un soffio: sapeva che il ragazzo aveva perso i genitori, esattamente come era accaduto a lui, in un incidente stradale e che quello era il suo unico punto debole, insieme al suo ego di dimensioni smisurate; il volto di Stark avvampò improvvisamente, mentre la mano destra strinse con più forza la lattina, tanto che della birra gli scivolò lungo le dita.

"Ragazzi, che ne dite? Ordiniamo delle pizze per cena e guardiamo un film sul divano?" chiese Steve, prendendo in mano il cellulare; riuscì miracolosamente a salvare la situazione prima che degenerasse in uno scontro fisico e chiamò una pizzeria d'asporto, concordandosi per avere tre pizze al salamino piccante entro mezz'ora.

Il fattorino arrivò in orario, Steve gli diede una mancia generosa e rientrò con i tre cartoni caldi che rilasciavano un profumo invitante: i ragazzi si sistemarono in salotto ed iniziarono a guardare un DVD d'azione, un genere che non piaceva affatto a Bucky, che rimase per tutto il tempo a fissare il vuoto, con la sua cena quasi del tutto intatta.

Tony se ne accorse e ne approfittò per vendicarsi per poco prima.

"Non mangi? Poi rischi di sentirti male e di correre in bagno a vomitare".

Il castano rimase senza fiato davanti alle parole fredde del suo ricco coetaneo, si scagliò contro di lui ed iniziò a picchiarlo, ricevendo in risposta dei calci e dei pugni che gli provocarono dei conati di vomito.

"Basta! Basta!" iniziò a gridare Rogers, interponendosi tra i due, ponendo fine alla lite "Tony! Smettila!"

"Non avrebbe dovuto provocarmi dicendo quella cosa sui miei genitori. Cazzo. Lo sa che non ci sono più!"

"Anche i genitori di Bucky non sono più vivi e non avresti dovuto dirgli quella cosa. Adesso vattene. Vai a dormire che è meglio!".

L'altro ragazzo socchiuse gli occhi, lanciò un'ultima occhiata a Barnes e poi uscì dall'appartamento sbattendo la porta e borbottando qualcosa; il biondo s'inginocchiò affianco al suo compagno, gli appoggiò una mano sulla spalla destra ma lui lo scostò con violenza, correndo poi in bagno a vomitare quel poco che aveva dentro lo stomaco nel water.

Steve lo raggiunse e non gli rimase altro che scostargli i lunghi capelli dalle guance, accarezzandogli la schiena, sussurrandogli che tutto andava bene: dopotutto era stata l'agitazione ed i calci di Tony a provocargli quell'attacco di vomito, non la malattia, almeno così credeva.

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