BRUISES

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Rumlow avrebbe dovuto riposare, invece quella sera stessa uscì con James, curioso di sapere che cosa avesse da dirgli di così serio ed urgente.

Il più piccolo lo portò in un fast food, lasciò che ordinasse quello che voleva mangiare e solo dopo prese coraggio per affrontare il lungo discorso che si era preparato in precedenza.

"Brock..." iniziò, cercando di parlare con sicurezza "ti ricordi tutte le volte in cui ti ho chiesto di raccontarmi del tuo passato? E tu non hai mai voluto farlo? Ecco... Mi dispiace avere insistito così tanto, non potevo immaginare che... Insomma, non potevo immaginare quanto gravi fossero i tuoi problemi"

"James, ma di che cazzo stai parlando?"

"Di quello che è successo ieri sera in discoteca"

"Si è trattato solo di un malore, Bucky, ho bevuto troppo ma poi mi sono ripreso quasi subito. Non ti devi preoccupare, amore, sono cose che accadono. Ti prometto che..."

"Brock, ti devo confessare una cosa. Ieri pomeriggio ho aperto il cassetto che tieni sempre chiuso a chiave ed ho visto il contenuto".

Rumlow socchiuse le labbra e rimase paralizzato per quasi un intero minuto senza reagire: voleva rovesciare il tavolo e picchiare James ma se lo avesso fatto il gestore del posto avrebbe sicuramente chiamato la polizia e non era ansioso di trovarsi nuovamente a cospetto del commissario Pierce; prese una serie di profondi respiri e provò a parlare con voce calma e tranquilla.

"Ti avevo esplicitamente chiesto di non toccare quel cassetto"

"Lo so, hai ragione, ho sbagliato... Però... Ecco... Tu non hai mai voluto... Perché non mi hai mai voluto raccontare dei tuoi problemi con la droga? Io posso aiutarti a guarire"

"Guarire? James, io non sono malato. È vero, qualche volta mi faccio un buco, ma non è nulla di così grave. Fumo marijuana, d'accordo, ma non sono l'unico a farlo. È per rilassare i nervi, è una medicina ed i dottori la prescrivono. Mi vuoi lasciare, James? Vuoi troncare con me? Mi stai dicendo questo?"

"No, assolutamente no. Io voglio stare con te e voglio aiutarti... Anche io sono malato, magari insieme riusciremo a risolvere il nostro problema..." mormorò il castano, allungò la mano destra ed accarezzò il braccio del compagno; una volta all'esterno del locale lo trascinò in un vicolo e gli passò le braccia attorno alle spalle "facciamo così: io mi sforzerò a mangiare e tu cercherai di resistere alla tentazione di prendere della droga. So che sarà difficile, ma tu sei forte e puoi farcela"

"Sei così comprensivo, James... Non potevo trovarmi un ragazzo migliore" rispose Brock, con un sorriso appena accennato, lottando ancora contro l'impulso di afferrare Bucky per la giacca e sbatterlo contro un muro.



Il giovane uomo riuscì a resistere alla tentazione di spararsi un altro buco in vena per quattro giorni, reazione del tutto normale dopo la brutta esperienza che aveva avuto durante la festa per i suoi ventotto anni, ma il quinto giorno, dopo aver finito il lavoro in palestra, costrinse uno del gruppo a vendergli della roba buona e si iniettò la sostanza nel bagno dell'appartamento.

Bucky non vide la puntura fresca dell'ago ma capì quello che era successo notando il proprio compagno particolarmente di buonumore e quasi incapace di stare in piedi; non gli disse nulla ma il giorno seguente, quando uscì di nuovo per andare in palestra, cercò a lungo per tutto l'appartamento e finalmente riuscì a trovare il nuovo nascondiglio dove custodiva l'eroina.

Prese le bustine che contenevano la polverina bianca ed anche quelle che contenevano marijuana, corse in bagno e svuotò tutto dentro al water, tirando poi lo sciacquone: mentre guardava l'acqua che scendeva a vortice si disse che aveva fatto la cosa più giusta, che Rumlow lo avrebbe ringraziato per quella premura, perché si trattava della sua salute e della sua vita.

Back To Black; Winterbones AU (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora