La vita di Brock Rumlow non era mai stata semplice, anzi, sembrava uscita da uno di quei film che non lasciavano presagire nulla di buono per il protagonista.
Era nato in un piccolo paesino di campagna ed era cresciuto insieme alla madre, al fratello minore ed al patrigno; quest'ultimo non perdeva mai occasione di punire i due ragazzini quando credeva che avessero bisogno di una bella lezione, o quando gli rispondevano in tono sprezzante.
A volte rimanevano giorni interi senza cibo, a volte dovevano svolgere dei lavori nei campi che avrebbero spezzato a metà perfino un adulto o, quando andava bene, venivano picchiati con una spessa cintura di cuoio che l'uomo teneva da parte solo per quel compito; ma quando andava peggio il loro padrino era in grado di sviluppare torture più elaborate.
Come il giorno in cui aveva costretto il più grande a spogliarsi completamente, a provocarsi dei tagli nei polpacci con la lama di un coltello, spingendolo poi dentro al recinto dei maiali; Brock era stato costretto ad arrampicarsi sull'unico albero presente nel recinto per evitare di essere sbranato dagli animali, attirati dall'odore del suo sangue, era rimasto lassù per più di ventiquattro ore, le preghiere della madre non erano servite a concludere la punizione in anticipo.
Era lui quello che, puntualmente, si prendeva la parte più consistente di cinghiate, calci e pugni, ed era sempre lui quello che doveva svolgere i lavori più duri ed umilianti; tutto ciò era dovuto, oltre alla sua naturale inclinazione al ribellarsi, al fatto che tra lui ed il patrigno non scorreva lo stesso sangue, a differenza del fratello più piccolo.
"Quello non combinerà mai nulla di buono nella vita" lo aveva sentito dire una volta, mentre fingeva di dormire "dovrebbe stare rinchiuso in un Istituto. Uno di quelli che sanno come rimettere in riga i ragazzi come lui"
"Non è cattivo, è solo l'età" aveva ribattuto sua madre, che lo difendeva sempre, in qualunque occasione.
"Stai zitta, donna, tu non sai che cosa è meglio per lui".
Sicuramente l'uomo avrebbe dato seguito alla sua minaccia se l'anno successivo non avesse avuto un incidente in macchina e non fosse stato schiacciato da quest'ultima; la vettura era così accartocciata su sé stessa che i soccorsi avevano impiegato ore prima di recuperare il corpo senza vita, pressoché irriconoscibile.
Brock non aveva versato una sola lacrima durante il funerale, se ne era stato per tutto il tempo serio, nel suo abito nero, ma non si era mai commosso: come avrebbe potuto piangere per un bastardo, sadico, che si divertiva a picchiarlo e voleva buttarlo fuori casa con un calcio in culo?
In quell'occasione aveva odiato la madre ed il fratellino per aver pianto.
Dato che avevano perso l'unico sostentamento economico, ora che il ruolo di uomo di casa spettava a lui, il giovane, a sedici anni, si era trovato un lavoro presso una fabbrica, o tutti e tre si sarebbero ritrovati in mezzo alla strada in qualche mese.
I turni là dentro erano estenuanti: lavorava dalle otto alle dodici ore consecutive, senza fare una sola pausa, quando tornava a casa doveva occuparsi del campo e degli animali e, se necessario, anche del fratello in difficoltà con i compiti scolastici.
"Di questo passo ti distruggerai" aveva mormorato una sera l'unica donna della famiglia, da cui Brock aveva ereditato lo stesso colore di capelli e gli stessi occhi scuri, profondi e tormentati.
"Non ti preoccupare" le aveva risposto lui, prima di crollare addormentato.
Le sue giornate erano continuate con quello stesso ritmo fino a due anni dopo, appena prima dei suoi diciotto anni, quando avevano ricevuto una chiamata dalla polizia che aveva stravolto completamente la sua vita una seconda volta.
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Back To Black; Winterbones AU (✔️)
FanfictionJames e Brock sono completamente diversi. Il primo ha appena diciotto anni, frequenta l'università ed ha un carattere timido e remissivo. Il secondo, invece, è un giovane uomo di ventisette anni, costantemente avvolto da un alone di mistero. Eppure...