Nella camera da letto calò un silenzio improvviso che James aveva calcolato, si augurava solo che la notizia non irritasse così tanto Rumlow da spingerlo ad alzare le mani per l'ennesima volta.
"Steve? Intendi quel perdente del tuo ex fidanzato?"
"Si, proprio lui"
"E si può sapere per quale motivo viene nella palestra in cui lavoriamo?" domandò in modo seccato il giovane uomo, allonanandosi da Bucky e sedendosi a gambe incrociate sul materasso, per ascoltare con più attenzione il racconto dell'intera faccenda.
"Non lo so, si è iscritto da pochi giorni. Una mattina è entrato nel bar per fare colazione ed abbiamo parlato per qualche minuto, mi ha detto che stava cercando una buona palestra e che, finalmente, era riuscito a trovarla"
"Viene spesso da te?"
"Per la colazione, per una breve pausa e per il pranzo. Ordina, paga, parliamo per qualche minuto e poi torna ad allenarsi. Non c'è assolutamente nulla di cui ti devi preoccupare, Brock, è un semplice cliente come tutti gli altri. Te l'ho detto adesso perché non mi sembrava giusto fartelo scoprire domani"
"Ed hai fatto bene. Non sono arrabbiato con te, James, ma non devi più parlare con lui"
"Ma non posso farlo! Io adesso mi occupo del bancone e non posso ignorare le richieste di un cliente, anche se si tratta di una persona con cui ho avuto una storia"
"Allora hai solo due opzioni: o chiedi di tornare in cucina o metti in chiaro con lui le cose. Anzi, sai che cosa farò? Glielo dirò io"
"Ma non serve, Brock, non voglio che nascano casini. Ti ho detto che non c'è nulla tra me e lui"
"Amore, tu sei troppo ingenuo" rispose Rumlow, accarezzandogli dolcemente i capelli castani "non capisci che lui è tornato perché vuole riprovarci con te? Non capisci che lui si comporta in modo dolce e gentile perché vuole infilarsi dentro i tuoi boxer? No, non lo capisci proprio perché sei troppo ingenuo. Non farò alcun casino, gli parlerò in tono calmo e fermo e questa storia finirà in qualche minuto".
Era intenzionato a mantenere la promessa che aveva dato al compagno: non voleva prendere a pugni Steve perché sarebbe stato sicuramente licenziato e non poteva permettersi il lusso di rimanere senza un lavoro; così la mattina seguente andò in palestra in compagnia di Bucky e si occupò di qualche cliente lanciando di tanto in tanto un'occhiata alla porta d'ingresso, per vedere se il biondo arrivava.
Quando finalmente lo vide dirigersi nello spogliatoio lo attese con pazienza e poi lo raggiunse vicino ad uno scaffale in cui erano custoditi diversi pesi.
Rogers si voltò sentendo qualcuno che lo chiamava per nome e rimase sorpreso quando vide Brock: l'ultima volta in cui si erano ritrovati faccia a faccia era stato dentro la camera di un motel, esattamente quando aveva scoperto che Bucky lo tradiva da tempo proprio con lui.
"Si?"
"Steven Rogers, giusto? Sei tu il nuovo arrivato?"
"Si, sono io"
"Brock Rumlow. Sono uno degli allenatori" rispose il più grande, allungando la mano destra, aspettando che l'altro la stringesse "ma tu mi conosci già molto bene, vero?"
"Lo stesso vale per te. Che cosa vuoi?"
"Solo scambiare qualche parola con te in tranquillità, non voglio avere casini e non ne voglio creare a te anche se, devo ammetterlo, avrei una voglia pazzesca di mollarti un pugno e spaccarti il setto nasale" disse Rumlow, con una breve risata divertita, tornando poi improvvisamente serio "James non ha capito perché hai scelto proprio questa palestra, lui non è una persona maliziosa, ma io non sono uno stupido e so perfettamente che tu sei qui perché non hai mai dimenticato la vostra storia e perché vuoi tornare insieme a lui"
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Back To Black; Winterbones AU (✔️)
FanfictionJames e Brock sono completamente diversi. Il primo ha appena diciotto anni, frequenta l'università ed ha un carattere timido e remissivo. Il secondo, invece, è un giovane uomo di ventisette anni, costantemente avvolto da un alone di mistero. Eppure...