PRECAUTIONS

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Bucky impiegò quasi tre giorni per riprendersi dalla sbronza di Natale.

Trascorse il resto delle vacanze nella Villa di Maria, compreso Capodanno, non toccò più una sola goccia d'alcol e tornò nel suo nuovo appartamento solo il giorno prima del suo rientro all'università: quella notte, dopo aver fatto l'amore con Brock, non riuscì a dormire perché temeva la mattina successiva e temeva di incontrare Steven ed i suoi vecchi amici.

Rumlow non poteva avvicinarsi al campus ma decise di accompagnare ugualmente il più piccolo, parcheggiando la macchina qualche isolato prima, spense il motore e si accese una sigaretta: da quando era costretto a non bucarsi fumava diverse sigarette al giorno, arrivando addirittura a consumare due o tre pacchetti; Jack aveva provato a spiegargli che quel vizio non avrebbe fatto altro che peggiorare la sua salute già danneggiata, ma l'altro lo aveva sempre liquidato con una scrollata di spalle, fregandosene altamente.

"Sei pronto a ricominciare le lezioni?"

"Si"

"Perché sei nervoso?"

"Non sono nervoso" rispose il ragazzo, con un tono che però dimostrava l'esatto opposto; il più grande gli accarezzò i capelli sulla nuca, stringendo appena con le dita: era impossibile decifrare quel gesto, perché appariva per metà come una carezza e per metà come una minaccia.

"Sei così carino quando provi a mentirmi... Perché sei nervoso?"

"Perché... Perché rivedrò tutti e..."

"E? E quale sarebbe il problema? Tu non sei più legato a quelle persone, James. Per te adesso sono dei completi estranei"

"Ma condivido con loro diversi corsi... Anche con Steve..."

"Ignorali completamente, non devi nulla a tutti loro. E devi fare lo stesso anche con quel perdente del tuo ex. Se qualcuno prova a minacciarti o ad alzare le mani su di te me lo devi dire subito e risolverò la questione in pochissimo tempo. Tu sei mio adesso, nessuno deve toccare una mia proprietà. Io mi fido di te, amore, non darmi motivo per preoccuparmi"

"No, non accadrà" sussurrò il castano, abbracciando il giovane uomo, esitando quache momento prima di staccarsi dalle sue braccia: non voleva lasciarlo andare, non voleva entrare nell'università ma non poteva ribellarsi; uscì dall'abitacolo stringendo quasi in modo convulso una cinghia dello zaino, agitò la mano destra quando il veicolo ripartì con una sgommata e s'incamminò con la testa china, rivolta al marciapiede.

Una decina di minuti più tardi si ritrovò davanti ad un imponente edificio bianco, che ospitava un numero impressionante di studenti; una morsa strinse lo stomaco di James, che già iniziava a sentirsi a disagio, ma proseguì fino a varcare la grande porta d'ingresso che portava all'atrio già affollato di ragazzi e ragazze.

Attravversò un lungo corridoio senza rivolgere il saluto a qualcuno, ignorando tutti: aveva l'impressione di sentire gli occhi dei presenti su di sé, come se fossero a conoscenza di quello che era successo; gli sembrava di sentire le loro voci che bisbigliavano commenti sprezzanti, seguiti da risatine di scherno.

Il giovane si rifugiò dentro l'aula di letteratura, prese posto davanti al proprio banco e si strinse nelle spalle, rimase in quella posizione fino a quando venne raggiunto dagli altri compagni del corso ed il suono della campanella riempì l'aria, segnando ufficialmente l'inizio delle lezioni; non era particolarmente preoccupato dalla prima ora, perché non c'era nessuno del suo vecchio gruppo, ma in quella successiva avrebbe visto Steve e non si sentiva ancora pronto ad incrociare lo sguardo del suo ex.

Back To Black; Winterbones AU (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora