CHRISTMAS

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"Non sono mai stato a casa di Maria, però ricordo che abita in un bellissimo quartiere!" esclamò James, entusiasta, rispondendo alla domanda che Jack gli aveva rivolto dal posto di guida: lui e Rumlow occupavano i sedili posteriori della vettura del più grande e tutti e tre erano in procinto di recarsi a casa di Maria Hill; prima, però, dovevano fermarsi per qualche istante alla centrale di polizia, perché Rumlow doveva fare i test antidroga e la sua firma quotidiana.

James, naturalmente, ignorava la parte dei test.

"Noi ci siamo stati qualche volta, è una Villa pazzesca! Dentro c'è qualunque cosa. Ha una piscina enorme e perfino un tavolo da ping pong"

"Dev'essere stupenda! I miei nonni hanno un ranch in Nevada. Non c'è la piscina però ci sono tanti animali e c'è anche un bellissimo sentiero che conduce ad un laghetto dove si può pescare"

"Oh, sono sicuro che a Rum piacerebbe trascorrere qualche giorno nel ranch dei tuoi nonni, James" commentò Jack, osservando il ragazzo dallo specchietto retrovisore "non glielo hai ancora proposto?"

"Credo sia ancora troppo presto per questo, però tra un po' di tempo se ne può riparlare... Vero, Brock?"

"Tra qualche mese" rispose l'altro, scrollando le spalle, per nulla entusiasta all'idea di conoscere i parenti del suo nuovo compagno "dobbiamo per forza andare alla centrale?"

"Si, dobbiamo. Se salti una sola firma ti sbattono di nuovo dietro le sbarre e non ti faranno più uscire"

"Si, ma oggi è Natale"

"Stai parlando seriamente, Rum?"

"Cielo, Jack, mi sto prendendo gioco di te!" sbuffò Rumlow, uscì dalla vettura sbattendo la portiera con forza, dirigendosi verso la centrale.

"A lui piace sempre scherzare, vero?" disse il più piccolo, sorridendo; Rollins gli rivolse una seconda occhiata dallo specchietto, per nulla amichevole.

"Senti, James, adesso che siamo soli possiamo parlare seriamente: se Rum si trova in questa situazione la colpa è solo tua quindi, fammi il favore, se proprio vuoi stare a suo fianco cerca di non complicargli ulteriormente la vita. Fidati, è già abbastanza incasinato"

"Mi dispiace..." mormorò il più piccolo senza parole, del tutto preso alla sprovvista da quel discorso, aveva già intuito da tempo di essere una presenza sgradevole per Jack, ma non si aspettava di ricevere una simile ramanzina con un tono così duro e freddo "io ho già chiesto scusa a Brock per la stupidaggine che ho fatto"

"Chiedere scusa non basta in situazioni come questa. Magari Rum ti ha perdonato, ma lo stesso non vale per me, perché hai compromesso la fedina penale del mio migliore amico. Lo capisci questo? Non si tratta di avere rotto un oggetto o di non aver restituito dei soldi in prestito, tu lo hai denunciato per uno stupro che non ha mai commesso. James! Uno stupro!"

"Mi dispiace" ribeté, confuso, il castano: aveva gli occhi già colmi di lacrime e sentiva la nausea salire dalla bocca dello stomaco; sicuramente dopo l'arrivo avrebbe chiesto a Maria di mostrargli subito il bagno per vomitare "io... Non so cosa dire... Ho già chiesto scusa, ho commesso un errore... Mi dispiace. Che problemi ha Brock?"

"Non sono cose che ti riguardano ma potresti chiederlo a lui".

L'intera faccenda si chiuse con le parole secche del più grande ed i due rimasero in silenzio per quasi un'ora prima che la figura inconfondibile di Rumlow uscisse dall'imponente edificio.

"Quei figli di puttana!" esclamò con rabbia dopo aver chiuso la portiera "hanno fatto di tutto per trattenermi lì dentro più tempo possibile. Mi hanno fatto aspettare quasi quaranta minuti dentro una saletta prima che qualcuno mi... Prima che qualcuno mi portasse il foglio che dovevo firmare. Idioti. Sono sicuro che lo hanno fatto apposta per farmi perdere la pazienza"

Back To Black; Winterbones AU (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora