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Cos'era tutta quella folla nel salone? Alida le aveva detto che avrebbero studiato insieme... Lucia non si era aspettata che "insieme" volesse dire con tutta la classe. E poi c'erano anche dei maschi; qualcuno lo conosceva -fratelli e fidanzati delle compagne- ma gli altri le erano sconosciuti. Cosa ci facevano lì? Le venne persino il dubbio assurdo di aver sbagliato giorno ed essersi introdotta in qualche tipo di assemblea a cui non era desiderata.

Poi finalmente vide Alida e la chiamò da lontano.

«Che riunione c'è qui?» domandò, e notò solo allora che tutti stavano mangiucchiando tartine e paste e bevendo bibite.

«È una festa?»

Alida guardava distrattamente in giro.

«Boh, non lo so. Ho invitato qualcuno e si sono presentati tutti questi qui. Non posso mica buttarli fuori, ti pare? Tanto vale fare una festicciola. Ah, Verbena, credo sia il momento!»

La donna, impegnata al tavolo delle bevande, rispose con un sordo brontolio. Alida attese qualche istante, poi tornò alla carica, con gentilezza ma decisa.

«Ebbene?»

«Sì, subito, signorina.»

Verbena uscì senza fretta.

«Vuoi da bere?» chiedeva Alida, soave.

Lucia, confusissima, accettò il bicchierone di aranciata che le venne spinto in mano.

Verbena tornava con qualcosa tra le braccia. Un vassoio rotondo. Una grossa torta coperta di ciuffi di panna montata.

«Diciotto candeline! Ora le accendiamo!» fece Alida, trionfante, e scoppiava un bailamme di applausi. «Forza, voglio sentire un bel coretto!»

Lucia restò senza parole. La mattina papà le aveva fatto gli auguri, certo, e le aveva anche dato un regalino, un paio di orecchini. Con la clip, perché Lucia non aveva mai avuto il coraggio di farsi forare i lobi. Le aveva anche chiesto se le avrebbe fatto piacere uscire quella sera e magari mangiare fuori, ma lei aveva nicchiato.

Poi, con la mattina intensa che aveva avuto a scuola, si era persino scordata che fosse il suo compleanno. Le amiche e le compagne avevano taciuto, indifferenti. Era stata tutta una commedia! Preparavano quella sorpresa da giorni e giorni!

Non riuscì nemmeno a ringraziare, con tutti che la spintonavano e cercavano di stringerle una mano, darle una pacca sulle spalle.

Alida continuava a cantare a squarciagola, ad applaudire da sola con tanta energia che le cadde persino il cerchietto dai capelli.

***

Spente le candeline, tagliata la torta e distribuite le porzioni, ognuno riprese a chiacchierare vivacemente con i vicini, dimenticando Lucia, e a lei stava bene così.

Alida le si avvicinò in compagnia di una biondina dai capelli tagliati a caschetto che Lucia conosceva di vista ma con cui non aveva mai parlato.

«Lucia, conosci già Maria Stella, la mia nuova compagna di classe arrivata da qualche mese al S. Nicoletta?»

«Sì, ci siamo già incontrate, ma non abbiamo parlato molto...»

«Quello che non ti ho ancora detto è che anche lei è una musicista.»

«Veramente?»

Maria Stella giocherellava nervosa col ciondolo della sua catenina, impacciata come una bambina piccola. Ma, nell'udire interesse nella voce di Lucia, si illuminò tutta e trovo il coraggio di attaccare discorso.

«Studio pianoforte da quattro anni, ma da quando ci siamo trasferiti non ho più un maestro...»

«Che peccato!»

Adagio ma non tanto [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora