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Che cosa significava tutto questo? Aveva combinato un pasticcio! Che confusione!

Michela si premeva le mani sulle tempie, aspettando che il tumulto dentro di lei si acquietasse. Invece, non accennava a diminuire. Come era successo? Com'era riuscita a sbagliare tutto, quando avrebbe dovuto pronunciare solo poche, semplici parole?

Finalmente, riusciva a vedere di nuovo qualcosa: era ancora ferma davanti al cancello del parco. Stava per cadere. Si aggrappò forte alle sbarre, respirando affannata; udiva il suo stesso respiro rimbombarle nelle orecchie, e nessun altro suono all'infuori di quello. Si staccò lentamente dal cancello, scese dal marciapiede e prese a camminare, incerta e malsicura. Andarsene... Dove? Da chi? Qual era la sua famiglia? Una non l'aveva mai voluta, l'altra non la voleva più. Era diventata un peso, una scocciatura per tutti.

Ma questo lo sapeva già, no?

Le girava la testa vorticosamente, non riusciva a regolare il suo passo malfermo: ora si arrestava bruscamente, ora andava quasi di corsa. Cosa le dicevano di fare, quei dottori, quando si sentiva così? Ma era stufa di fare quello che dicevano.

Lucia aveva parlato di sensi di colpa. Era così? Si sentiva forse in colpa? Per cosa? Per aver voluto avere almeno una fugace visione del mondo prima che fosse troppo tardi? Ma Anna Coletti aveva saputo, aveva capito...

Ecco, ora si era fermata. Sentiva la realtà sfuggirle sempre più, come sabbia tra le dita, tutto ciò che conosceva stava perdendo significato. Il tempo scorreva troppo veloce, troppo, lei non riusciva più a seguirlo... Le sembrava di cadere in un buco nero, profondo, oscuro, vedendo il mondo allontanarsi e rimpicciolirsi, là, in alto. Era come precipitare in un pozzo. Sentiva che sarebbe successo, prima o poi; negli ultimi tempi, ormai, se lo aspettava. Da quando se n'era voluta andare da quel posto, da quando aveva smesso con le medicine.

Un forte rombo andava diffondendosi nella sua mente. Troppo tardi Michela si accorse che era un rumore reale. Ci fu una specie di stridore, poi una collisione. Un volo e un urto. Vide intorno a sé, sopra di sé, un cerchio di visi preoccupati, che non riusciva a mettere bene a fuoco, e al centro, proprio in direzione del suo sguardo, un brandello di cielo, meravigliosamente azzurro.

Adagio ma non tanto [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora