Buongiorno raggio di sole!

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-Revisionato- 11/09/2016

Stranamente ero di buon umore quella mattina nonostante fosse il primo giorno di scuola, scesi in cucina con la borsa sulla spalla destra mentre canticchiavo un canzoncina di cui nemmeno ricordavo le parole.
Sentii il telefono vibrare nella tasca posteriore dei miei jeans e lo presi aprendo il messaggio appena arrivato.

Da:Elysabeth
Buongiorno raggio di sole!
Pronta per il primo giorno di scuola? Scendi sono qui fuori.

Sorrisi leggendo il messaggio e velocemente uscii di casa.

Elysabeth mi aspettava nella sua decappottabile rossa -scelta accuratamente per non dare nell'occhio- d'avanti al cancello del vialetto di casa.

"Buongiorno!" esclamai sorridendo mentre entravo in macchina.

"Spiegami quel sorriso idiota che hai sulla faccia" scosse il capo blaterando cose come "stupida", "che cazzo sorridi", "scuola e manicomio".

"Si Ely, sono felice anch'io di vederti" roteai gli occhi e le ordinai di mettere in moto, non volevo arrivare tardi.

Arrivate a scuola il parcheggio era già pieno di studenti che raccontavano le proprie vacanze e sfoggiavano le auto nuove.
Frequentavamo la scuola privata più famosa, la più prestigiosa, quella con più laboratori e bla bla bla tutte quelle cazzate che dicevano per avere soldi ma non aveva nulla in più rispetto alle altre scuole del Canada.

Dopo circa 10 minuti a girare senza senso Ely parcheggiò quasi di fronte la scuola.
Raggiungemmo le panchine del cortile dove ad aspettarci come sempre c'erano i nostri amici.

"Buongiorno!" saltai sulla schiena di Mike avvolgendo le braccia intorno al suo collo.

"Ehi El! Così mi uccidi" strinsi gli occhi tirando fuori la lingua.

"Ma se sono leggerissima" rise e mi avvolse con le sue braccia enormi, Mike era il mio migliore amico dai tempi delle elementari insieme a Elysabeth.

Il mitico trio, o almeno così ci avevano etichettato tutti.

"Ehi El!" Fay corse verso di me abbracciandomi e dopo di lei anche Lexi e Brooklyn, era quasi una settimana che non le vedevo e mi erano mancate.

Dopo aver salutato anche Chaz e Ryan stampai un bacio anche sulla guancia di Harley, il mio fratellone geloso e permaloso.

Senza perdere altro tempo seguii le ragazze all'interno dell'edificio e si fermano agli armadietti.

Fortunatamente anche se distanti erano sullo stesso corridoio e incontrarci a fine ora non era un problema.

"Hai sentito?Hanno detto che torna oggi" i sussurri delle due ragazze erano forti e chiari in quel corridoio ancora vuoto e da buon pettegole allungammo tutte l'orecchio.

"Ma non aveva cambiato città?" domando quella che ricordavo si chiamasse Jessica.

In risposta l'amica alzò le spalle e la conversazione finì lì.

Guardai le ragazze che confuse  proprio come me volevano sapere di più per capire chi stesse arrivando.

La prima campanella suonò avvisando gli studenti di entrare nell'edificio e in un battito di ciglia ci ritrovammo spiaccicate dalla folla.
Gradualmente le urla, le risate, gli ultimi racconti dell'estate trascorsa cessarono lasciando un strano silenzio seguito da stupore, poi iniziarono i mormorii di più di cento studenti e il silenzio sparì lasciando solo confusione e occhiatine strane.

Allungai il collo per capire cosa tutti stavano guardando e capii.

Ecco chi stava tornando.

Le ragazze si girarono verso di me preoccupate, sentivo l'aria mancarmi, non riuscivo a respirare.

Lui era tornato dopo avermi lasciato lì da sola, dopo aver rotto il mio cuore in mille pezzi, era andato via senza pensarci due volte.

Lo guardai nascosta da tutte quelle persone, era ancora maledettamente bello, forse anche di più, i capelli biondo cenere come sempre impeccabili, indossava dei jeans a cavallo basso e una maglietta bianca che metteva in evidenza quanto fosse andato in palestra, era più alto ed era perfetto, come sempre.

Incontrai il suo sguardo, quel misto di oro e caramello che avevo sempre amato.

Continuò a camminare nel corridoio senza mai staccare gli occhi dai miei, poi sorrise, un piccolo sorrise, ma mi fece bene al cuore.

Una ragazza dai capelli biondi si avvicinò a lui sorridendo e gli diede un bacio a stampo, le loro dita si intrecciarono prima di andare via, con lei.

Aveva sorriso ma faceva ancora male.

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