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Appena entrati io faccio di tutto per sembrare convincente e non far sì che almeno Stefania, senza dubbio la più intelligente del gruppo, si accorga di qualcosa. A distogliere gli sguardi indagatori è Andrea che ad un centro punto mi si piazza in ginocchio difronte a me e come uno stupido e porgermi a mo' di richiesta di matrimonio un fiore fatto di marchmallow, sì gli avevo detto che erano le mie caramelle preferite, facendomi ridere come non mai, una risata diversa perché la risata dopo il pianto si sa che è la più bella.

Ermal lo guarda in cagnesco, ma mica potevano stare tutta la giornata in autogrill solo perché lo voleva il signorino. Ripartiamo in men che non si dica verso la prima tappa, la mia amata Bari, la città che ospitò me e la mia famiglia. Una città tanto bella ma anche tanto triste per tutto ciò che mi è capitato lì. Tanto voluta quanto sofferta e l'unico a saperlo oggi è Andrea visto che gli racconto della mia permanenza a Bari prima di vivere a Milano.

Lui dice che mi vuole portare in una spiaggia bellissima visto che è estate e che "non c'è tempo per occupare il tempo di tristezza". Un po' uno scioglilingua incapibile però non glielo faccio notare, anche se dalla mia faccia abbastanza confusa deve averlo capito. Purtroppo però lo dice ad alta voce infatti il primo a rispondere è Montanari che come al solito al posto suo non sa stare:" Sì ma anche noi vogliamo andarci in questa meravigliosa spiaggia, mica solo tu e la tua fidanzatina, oh bhe però se dovete fare le vostre cose no, non ci voglio venire!!" fa una faccia così schifata che tutto il nove posti adesso è riempito dalle nostre risate anche se Ermal non la pensa così, almeno l'occhiata che ha lanciato a Marco mentre parlava di me come della "fidanzatina" di Andrea o quando ha detto di fare le "nostre cose" non lasciavano pensare che Ermal fosse tanto d'accordo.

Infatti, come prevedevo e temevo, appena la quiete torna nel furgoncino lui con voce acida, rivolgendosi ad Andrea dice:"Caro Andrea, poiché è la MIA città  preferirei portarla io a vedere i MIEI posti preferiti"sottolineando gli aggettivi possessivi. Vedo Andrea in difficoltà, ma perché hanno tutti paura di sto Ermal? Rispondo io a tono, che di Ermal non me ne importa un bel niente Ceeeerto te stai zitta adesso che non è il momento. "Se permetti, IO dovrei andare a visitare i posti quindi IO scelgo chi mi accompagna."

Ermal mi guarda, capisce che non sto proprio scherzando e abbassa la testa, trovando molto interessanti le sue scarpe. 1-0 per me!! Fortunatamente il viaggio dopo quell'attimo di tensione scorre liscio, forse perché Ermal aveva le cuffiette e lo sguardo perso nel vuoto. Ad un certo punto ci avrei scommesso di aver visto anche una lacrima solitaria, chi lo sa, so solo che in quel momento dovevo per forza agire..Tutti dormivano, ho allungato la mano e l'ho posizionata sulla sua, lui come se avesse assolutamente bisogno di me, mi tira la mano e mi fa sedere sulle sue gambe affondando la testa tra i miei capelli per nascondere un singhiozzo.

Rimettendomi al mio posto prendo che quest'uomo mi stupisce ogni volta sempre di più, non voglio fermarmi a ciò che vuol far credere agli altri che sia, voglio conoscere la sua anima, limpida e pura, la stessa anima che adesso mi sta implorando di prendersi cura di lei, e io nonostante tutto proverò a farlo, si vede che soffre molto ed ha anche sofferto abbastanza, non conosco la sua storia ma voglio conoscerla, questo sarà il mio prossimo obiettivo. Ed ecco che dal finestrino scorgo un pezzo della mia amata Bari.

Non Ho Più Bisogno Di VedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora