P.O.V. GRACE
Un bacio che ti toglie i sensi, ti travolge, ti chiede di averne altri e altri ancora. Non so cosa sia, non so come chiamare queste sensazioni, non so cosa siano questi attacchi allo stomaco, le famose farfalle? Non lo so. È una bella sensazione, punto. E sapere ciò mi basta. Dimenticarsi del mondo, delle preoccupazioni, essere solo io e lui anche per quest'istante. Ci stacchiamo dopo minuti che sembrano durare una vita e i nostri occhi non perdono tempo per incatenarsi sorridenti, ma ecco che ritorna tutto il passato, come quando condividi il peso con qualcuno ma poi quel qualcuno ti lascia ed ecco che ritorna tutto il carico su di te, un fardello irremovibile. "Scusami Grace, non so cosa mi sia preso, ma le tue labbra, la mia voglia di baciarle, i tuoi occhi, l'atmosfera, la vicinanza con il tuo corpo poi la magia del bacio, scusami ma non ce l'ho fatta. Ho sbagliato scusami, perdonami." Dice Ermal tutto d'un fiato. "Ti prego non scusarti per una cosa così bella. È colpa di entrambi, tu hai iniziato ma io non ho fatto nulla per fermare questo bacio. Dimentichiamoci di tutto." Ancora una volta metto da parte la mia felicità ed il mio futuro per il mio passato. Mi sto lasciando condizionare troppo e ancora non credo a ciò che ho detto ad Ermal. Usciamo dall'acqua e il silenzio ci avvolge. Sembriamo due scolaretti appena sgridati dalla maestra. La tensione è talmente densa che la si potrebbe tagliare con un coltello. Entriamo in casa sotto gli occhi sospetti di Stefania che al racconto di ciò che era successo sbarra gli occhi incredula e per poco penso che mi stia per schiaffeggiare. "Ma tu sei tutta scema Grace! Lui ti vuole veramente. Io lo conosco da tantissimo tempo, non è un tipo che si apre facilmente o che si scusa e le parole per lui sono oro colato, non le sprecherebbe mai e prima di dirle le pensa e soprattutto le pesa con il massimo controllo. Poi se parliamo del bacio, ti prenderei e ti sbattere la testa al muro, giacché provi la stessa cosa per lui!!" Sì, ha ragione ma non è semplice.QUALCHE ORA DOPO
Anche difronte al gelato non ho fame. Oggi sono successe troppe cose e non ho avuto neanche il tempo per riflettere. Tanto la risposta è sempre quella: mantenere le distanze da lui e, di conseguenza, da Silvia. È la cosa migliore per entrambi. Sicura?? Non la penso come te! Adesso non è il momento cara vocina! Mi sento come il gelato che non ho voglia di mangiare, sono costretta a cambiare forma a seconda della persona, è sempre stato così. Vedo una coppia passeggiare sul lungomare di Bari, quanto sono contenti! La conquista per la mia felicità invece è così lontana, ma la vedo accanto a me, la vedo in lui, porta il suo nome. Lontano ma vicino. Lontano con il cuore, ma vicino con il fisico. Eppure sento i suoi battiti sincronizzati ai miei. Eppure io credo ancora che il filo che ci lega da quando ci siamo incontrati non si sia mai spezzato. Io lo so e so anche che lui lo sa. Siamo consapevoli delle sensazioni dell'altro perché sono le stesse che proviamo noi stessi in prima persona. La verità è che davanti a noi non abbiamo mai uno sconosciuto, ma uno specchio, io mi rivedo in te e tu ti rivedi in me. Non dal punto di vista fisico, ma dal punto di vista sentimentale. Tutti proviamo qualcosa e prima o poi tutti proveremo tutto. Se pensassimo sempre che difronte a noi abbiamo uno specchio sarebbe più facile approcciarsi, capire che le mie insicurezze in fondo non sono altro che il riflesso delle tue e viceversa. Si può essere buio e luce, ma in fondo tutti e due sono figli del sole.
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Non Ho Più Bisogno Di Vedere
FanfictionCosa succederebbe se la vita di Grace, una vita che potrebbe chiamarsi morte ,una vita fatta di rimpianti, di amici falsi e soprattutto di musica, l'unico amore che ha, che rimargina le sue ferite, si incontrasse con la vita di Ermal Meta, una vita...