P.O.V. ERMAL
Ha accettato di venire al mare con me e se adesso dovessi cercare la parola "felicità" sul dizionario penso che ci sarebbe la mia faccia. La porto in una spiaggia che rievoca molti miei ricordi. Questa spiaggia custodisce il mio primo bacio e spero che mi porti fortuna aspetta e spera bello mio! Tralasciando il mio parlare con la mia vocina interiore mi accorgo che Grace stacca la mia mano dalla sua, corre verso la spiaggia e si inginocchia. Spaventato la raggiungo subito e vedo i suoi occhi colmi di lacrime. Non capisco cosa abbia, ma so che per aggiustare un cuore bisogna avvolgerlo, quindi in modo molto amoroso decido di abbracciarla e sdraiarmi con lei sulla sabbia. Siamo ormai diventati un corpo solo, starei così per sempre. Ma proprio quando le onde del mare coincidevano con i nostri respiri e i nostri battiti erano sincronizzati, lei decide di mettere fine, oltre che a quel contatto, a quella nostalgia che avvolgeva il suo corpo come una pellicola trasparente. Mentre si spoglia per rimanere in costume mi incanto, lei se ne accorge e mi distogli dai miei pensieri. Ah bella Grace, se fossi mia cosa ti farei! Mi fai impazzire anche con una busta della spazzatura! Placa gli ormoni Meta, si hai ragione. Imito il suo gesto e questa volta lei è incantata inoltre si morde pure il labbro quando le rivolgo un sorriso da MetaMarpione! Per non oltrepassare il limite della mia sopportazione(sono pur sempre un maschio)decido di invitarla a nuotare. Anche quando nuota è perfetta, quindi la domanda sorge spontanea: ha qualche difetto questa donna? A distogliermi dai pensieri sono i suoi occhi adesso spaventati poiché ancora non hanno notato la mia sagoma. Prendo la palla al balzo per farle uno scherzo di cui capisco di essere io stesso la vittima, quando voltandosi mi ritrovo attaccato a lei. Le sue mani vagano sul mio petto e le mie sulla sua schiena fino ad arrivare al limite della fine delle Fossette di Venere. Mi incanto sulle sue labbra ed ecco tutto, ecco la scintilla che non ho mai sentito. Al diavolo le preoccupazioni, la paura di fare una cosa sbagliata, noi siamo liberi, io mi sento libero, lei si sente libera e di conseguenza non ci può essere nulla di sbagliato. Carpe diem, non ho mai desiderato qualcosa così tanto, la voglio. Psicologicamente e fisicamente. Mi avvicino lentamente al suo viso, non voglio oltrepassare confini proibiti, ma quando vedo che anche lei si avvicina mi faccio coraggio e finalmente assaggio il sapore delle sue labbra. È un bacio lento, un bacio con lo scopo di essere assaporato fino alla fine, nei minimi dettagli. Le nostre labbra non si scontrano semplicemente, ma si abbracciano, si accarezzano. Questo è l'amore: viversi nel più semplice e ingenuo dei suoi significati, le mie mani che la accarezzano, che hanno paura di toccare punti dolenti, che hanno paura di romperla per la convinzione che sia fatta di porcellana ma che la trattengono per la paura che sia solo un abbaglio nel buio e che come un lampo di luce, possa svanire troppo presto per non essere visto e assimilato a pieno, le sue braccia che mi avvolgono in un modo quasi soffocante e vorrei dirle che sono qui, che non scappo, ma se fa così un motivo ci sarà e per adesso non voglio scoprirlo. Voglio godermi il momento e viverlo a pieno e malgrado tutto ciò che succederà, ho capito che voglio lei accanto a me ora e sempre e che per tutta la mia vita vorrò cibarmi solo di una cosa: amore.
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Non Ho Più Bisogno Di Vedere
FanfictionCosa succederebbe se la vita di Grace, una vita che potrebbe chiamarsi morte ,una vita fatta di rimpianti, di amici falsi e soprattutto di musica, l'unico amore che ha, che rimargina le sue ferite, si incontrasse con la vita di Ermal Meta, una vita...