24.

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Hayley perse il conto dei giorni che passò a casa da sola, immersa nel buio, persino guardare la luce del sole le dava fastidio inoltre aveva perso la fame e il sonno, aveva quasi paura di sdraiarsi nel letto e nel mettersi a dormire, sia perché quella casa per una persona era troppo grande, sia perché in fondo aveva paura di poter sognare qualcosa che la rendesse più triste di quello che era.
In quei giorni di solitudine non erano mancate però le visite di Emma e Jackson che più volte avevano provato a farsi aprire la porta da Hayley con scarsi risultati.
L'unica cosa che voleva Hayley era stare da sola, quando si sarebbe sentita pronta sarebbe andata lei a cercare loro.
«Sono Mike al momento non sono disponibile, richiamerò il prima possibile.» Hayley aveva perso il conto delle volte che aveva chiamato il numero di Mike solo per sentire ancora la sua voce, lo rifece altre tre volte prima di essere interrotta da qualcuno che entrava in casa sua.
«Hayley c'è puzza di morto in sta casa.» sospirò Jackson, Hayley era rimasta in quella camera per dieci giorni.
Hayley capì che Jackson si era sdraiato accanto a lei quando il suo letto si abbassò.
«Mi ha dato Joe le chiavi.» disse Jackson. «Ho prenotato un ristorante per il pranzo. Hai venti minuti per lavarti. Forza Hay.» disse Jackson.
«Non ne ho voglia.»
Dopo le continue incitazioni da parte Jackson, Hayley si arrese e entrò in bagno per lavarsi.
Si guardò allo specchio e per la prima volta in tutta la sua vita Hayley si sentì inguardabile.
Non aveva mai avuto problemi di autostima, perché sebbene non fosse Angelina Jolie non si poteva dire fosse brutta, ma in quel momento il riflesso sullo specchio non rappresentava Hayley, i suoi capelli lunghi lisci nel riflesso erano crespi, tutti spettinati e chiedevano chiaramente di essere lavati, i suoi occhi azzurro intenso erano circondati da un colore violaceo, e sotto di essi due grandi borse causate dal molto sonno mancato.
Hayley sospirò, coprì lo specchio per non guardarsi ed entrò sotto la doccia. Nel memento stesso in cui lei entrò nella doccia parve non voler più uscire da lì.
Jackson dall'altra parte della porta cercava di far tornare la camera di Hayley una vera camera, aprì le finestre, rifece il letto e buttò tutte le cartacce che trovava in giro.
Jackson sorrise notando che quella camera non era per niente cambiata da quando l'aveva vista l'ultima volta aveva le stesse foto sul muro, gli stessi poster appesi alla parete. Gli tornarono in mente anche tutte le notti passate in quella camera.
Hayley e Jackson erano stati coinquilini per tutto il college, frequentavano la stessa università e avevano vissuto assieme in quella casa con Emma, Joe, Mike e Kloe.
«Sono pronta.» disse Hayley facendo tornare Jackson alla realtà.

***

«Com'é la Svizzera?» chiese Hayley guardando Jackson che era intento a tagliare la bistecca davanti a sé.
«La odio.» disse lui alzando gli occhi al cielo «però a livello medico sono molto avanti, stavo pensando di tornare qui, di non rinnovare il contratto.» affermò Jackson. «Infatti in questi giorni cercherò un appartamento.»
«Volendo la tua camera c'è ancora.» fece spallucce Hayley.
Jackson ci pensò per qualche secondo, anche se in realtà era l'unica cosa che voleva.
«Ci penso, non sono ancora sicuro di trsferirmi.» disse Jackson e poi la guardò «Parliamo di cose serie, Emma mi ha detto che ti sei licenzianziata.»
Hayley annuì e poi alzare lo sguardo verso Jackson e incrociare lo sguardo con Matthew che stava entrando nello stesso ristorante con Miranda.

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