27.

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Jackson alle cinque del mattino lasciò la camera di Hayley, aveva un colloquio al Chicago Hospital e quel colloquio era importante per lui, se fosse stato preso avrebbe potuto restare con Hayley e chissà magari tra loro si sarebbe riaccesa la scintilla.
Le lasciò un bigliettino mettendola al corrente di ciò che sarebbe andato a fare, chiedendole anche di pranzare assieme.

Quando arrivò al Chicago Hospital sentì tanta malinconia, era stato l'ospedale nel quale aveva studiato e fatto lo specializzando.
Jackson si diresse verso l'ufficio del capo del Chicago Hospital, per poi dopo aver aspettato un'ora entrare.
«Emma.» disse Jackson sorridendo «Non sapevo fossi stata nominata direttrice.»
Emma sorrise «É bello rivederti Jack.»
«Anche per me. Grazie di avermi dato questa possibilità.»
«Sei disposto a iniziare da oggi?»
Jackson sorrise sorpreso e annuì.

***

Jackson lavorava da due ore, gli erano stati affidati tutti i pazienti che prima erano di Hayley, e ora capiva perché Hayley aveva lasciato, tutti i pazienti che aveva erano tutti dei "casi persi".
«Ley.» la chiamò Jackson vedendola dall'altra parte dell'ospedale «Cosa ci fai qui?» chiese Jackson avvicinandosi a lei.
«Ho riniziato a lavorare.» sospirò «Per il momento sto in pediatria.» disse Hayley e Jackson le sistemò il cartellino per poi guardarla e sorridere «É come sta andando?»
«Bene per ora...» disse Hayley per poi ricordarsi che Jackson non lavorava lì, perciò questo voleva dire che era stato assunto. «Il colloquio? Ti hanno preso?» chiese Hayley.
Jackson annuì e sorrise «Ho un intervento con Matthew e tuo padre stasera.»
«Sarà felice mio padre, ti ha sempre adorato.» sorrise Hayley.

***

Hayley uscì sulle scale anti incendio e si sedette sospirando.
Aveva bisogno di aria.
«Tutto bene?» chiese Jackson che vedendola uscire si era preoccupato e l'aveva seguita.
«No.» Hayley sospirò «Pensavo che sarebbe stato più semplice, invece tutto, tutto, mi ricorda Mike.»
Jackson si mise seduto accanto a lei e Hayley appoggiò la testa sulla sua spalla.
«Ci vuole tempo. Com'è la pediatria?»
«É bellissima. Il tuo intervento?»
«É andato bene. Mi é mancato questo ospedale.»
Jackson tornò con la mente a quattro anni fa quando la vita che lui stava vivendo gli apparteneva, stava con la ragazza che amava ed era uno dei migliori chirurgi, ora la vita che stava vivendo chiedeva troppo a Jackson, alcune volte non aveva tempo nemmeno di mangiare.
« É tornata Kloe sai? Sembra di essere tornati ai vecchi tempi.» sorrise Jackson.
A Hayley sarebbe piaciuto tornare indietro, non solo per riavere con sé Mike, ma anche per non commettere l'errore di lasciare andare Jackson.
«Kloe? Non la vedo da tantissimo.»
«É sempre uguale.» Jackson si girò verso Hayley scoprendola a guardarlo attentamente.
Jackson ogni giorno che aveva passato lontano da Hayley non aveva mai smesso di amarla, e sognava sempre, un giorno, di rivederla e riaverla con sé, per sé.
Jackson, non ci pensò molto, fece solo quello che si sentiva di fare, e appoggiò le sue labbra sulle labbra, mai dimenticate di Hayley, e anche lei qualche secondo prima che Jackson la precedesse, aveva desiderato quel contatto.
Perché per quanto entrambi avessero cercato di dimenticarsi l'uno dell'altra, i primi amori non si scordano mai, e loro oltre a non essersi mai scordati di loro, non avevano mai smesso di amarsi.

***

Matthew stava compilando le cartelle arretrate dei suoi pazienti, quando venne distratto da una ragazza dai capelli biondo platino, quando la ragazza si voltò, Matthew si maledisse per averla guardata.
«Kloe?» chiese sorpreso.
La ragazza, con una lunga linea di eyeliner sulla palpebra mobile, lunghe ciglia finte, le guance arrossate con una quantità esorbitante di blush e le labbra truccate con un rossetto di un rosso intenso sorrise e posò i suoi occhi verdi su Matthew.
«Chi non muore si rivede.»

Chicago HospitalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora