«Allora perché me lo chiedi?» chiese Matthew guardando Emma.
«Sai già che ti dirò di no.» scosse la testa.
«Matt...»
Matthew passò cinque ore nell'ufficio di Emma, ma invanamente perché non avrebbero mai avuto la sua firma su quel pezzo di carta.
Matthew ritornò in camera di Hayley, trovndola però vuota, ricontrollò otto volte il numero della camera, ma era quella giusta.
Perché Hayley non era in camera?
Matthew si fece prendere dal panico.
«Joe!» urlò Matthew da in fondo al corridoio per richiamare l'attenzione dell'amico.
«Dove hanno portato Hayley?» disse Matthew avvicinandosi al fratello dell'unica ragazza che lui avesse mai amato.
«L'hanno portata in sala operatoria.» sospirò Joe, guardandolo dispiaciuto.
«Cosa? Per...» Matthew cercò di non pensare al peggio, cercando di non fare il debole, di fare l'uomo, ma non era così che lui si era immaginato la sua vita con Hayley, l'aveva immaginata piana d'amore, magari con qualche bambino che correva per casa, ma comunque con tanto ma tanto amore. «Perché?» domandò Matthew sedendosi e guardando il suo riflesso allo specchio.
Si chiese quando gli fosse cresciuta così tanto la barba, era da ormai un sacco che aveva smesso di prendersi cura di sé.
«Perché la stavamo perdendo, vedrai che starà bene.»
«Dovevo esserci. Sono stato sempre lì e quando aveva bisogno non c'ero.»
«Ma c'ero io, non l'hai lasciata da sola.»
«Io non ce la posso fare Joe, io non posso perderla.» Matthew sospirò cercando di trattenere le lacrime, perché in fondo sapeva che l'avrebbe persa.
«Non succederà. Te lo prometto.» disse Joe appoggiando una mano sulla spalla di Matthew in segno di conoslazione.
Quando si studia chirurgia, ci sono lunghe ore di lezione per preparare il chirurgo/dottore ad affrontare la morte, ma la verità è che non c'è nessuna lezione che funzioni.
Non esiste preparazione alla morte. Si può convivere con la morte ma non la si supera mai realmente.
«É colpa mia, perché io volevo dei figli, se non glielo avessi chiesto, ora starebbe bene.»
«Non é coloa tua Matt, Hayley avrebbe fatto qualsiasi cosa per averli, ne voleva uno anche lei, li ha sempre sognato Matt. Lo sai benissimo che l'unica colpa é di Mark.» rispose Joe, togliendosi poi la cuffia dalla testa, mentre Matthew mise la testa tra le gambe.
«Matt.» Derek si piegò, con ancora il camice usato in sala operatoria addosso, per guardare Matthew. «É sveglia. Sta bene.» Sorrise Derek, Matthew alzò la testa e si fece abbracciare da Derek.***
Per Hayley ci vollero quattro mesi per riprendersi completamente, quattro mesi di riabilitazione.
La prima cosa che Hayley fece fare a Matthew quando si risvegliò fu quella di fargli tagliare la barba, anche se non si può dire a un uomo, Matthew con la barba stava proprio male. Matthew non se la prese, anzi rise per come Hayley fosse stata in grado di far smettere di piangere tutti per un momento, la odiava anche lui quella barba perché lo aveva accompagnato in un momento troppo difficile per lui.
Ora, a distanza di quattro mesi, Hayley teneva la testa appoggiata al petto di Matthew, le loro gambe incrociate e i loro occhi persi in quelli dell'altro, le loro mani intrecciate, e Matthew con il pollice non poteva far a meno di continuare ad accarezzare l'anello che qualche ora prima aveva messo all'anulare della ragazza, rendendola la donna più felice del mondo.
Ma dal tronde lei aveva reso lui, l'uomo più felice del mondo semplicemente amandolo.
Hayley non riusciva a smettere di sorridere, le sembrava di sognare, e non vedeva l'ora di dirlo alla sua famiglia e a Emma.
Rimasero così a lungo fino a quando entrambi non presero sonno.
Entrambi quella sera, come capitava spesso erano nei sogni l'uno dell'altro.
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Chicago Hospital
RomanceHayley Johnson era finalmente riuscita dopo lunghi anni di specializzazione, a diventare chirurga a tutti gli effetti nell'ambito ospedale di Chicago. A rovinare il suo entusiasmo sarà Matthew Williams, uno tra più importanti e prestigiosi chirurghi...