37.

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Matthew corse lungo il corridoio dell'ospedale avrebbe preso l'aereo la scorsa notte, l'avrebbe preso e sarebbe andato da Hayley, ma era stato chiamato da Joe: Emma stava per partorire.
Matthew corse cercando la stanza di Emma andando addosso a chiunque si trovasse sulla sua strada.
«Matthew.» Joe lo richiamò da infondo al corridoio.
«Ho cercato di fare il prima possibile.» disse Matthew guardando Joe e guardando poi la stanza vuota di Emma.
«Emma?»
«É andata a vedere il bambino. Sei arrivato troppo tardi.» disse Joe ridacchiando con, forse la colazione per Emma, in mano.
«É al nido se vuoi andare.»
Matthew annuì dirigendosi verso il nido di corsa, era ancora in tempo per prendere l'aereo.
Mentre corre però, non si accorse di aver spinto una ragazza, la prese per le braccia in tempo prima che cadesse dalle scale.
«Hayley...» la fece rialzare senza lasciarla.
«Cosa ci fai qui?» chiese Matthew senza smettere di guardarla e trascinandola dentro una stanzetta.
«Emma ha partorito...» disse Hayley.
«Lo so.»
«Perché vai così di fretta?» chiese Hayley guardando Matthew.
«Avevo un aereo da prendere.» disse Matthew senza riuscire a staccare gli occhi da Hayley.
«Avevi?» chiese lei accigliata e Matthew annuì.
«Ho ricevuto solo ieri la tua lettera.» ammise Matthew e Hayley si staccò come se non volesse parlarne.
«Aspetta... Se l'avessi ricevuta avrei preso qualsiasi aereo per essere lì il prima possibile.» disse Matthew prendendole una mano e avvicinandola a sé.
Hayley lo guardò e sorrise e Matthew appoggiò una mano sulla sua guancia accarezzandola.
«Mi sei mancata in questi tre anni... Sono stati gli anni più lunghi della mia vita.» disse Matthew e avrebbe voluto baciarla se non fosse che sapeva benissimo che lei stava ancora con Jackson nonostante tutto.
«Anche tu.» sospirò Hayley e si avvicinò a Matthew.
«Non é giusto nei confronti di Jackson, Hayley.»
Hayley scosse la testa «Io e Jackson ci siamo lascia...» Hayley non fece in tempo a concludere la frase che le labbra di Matthew si poggiarono sulle sue dando vita a un bacio passionale.
Hayley indietreggiò fino a quando la sua schiena non si poggiò contro il muro.
Avrebbero, forse, continuato per altri minuti o forse di più, ma furono interrotti dal rumore della porta che si apriva e di una risatina.
Kloe.
«L'ho sempre saputo che queste stanze avevano un secondo scopo.» disse ridendo «Vi lascio soli.» disse e uscì dalla stanza.

***

Hayley uscì dalla stanza per raggiungere Emma.
«Sette chiamate? Davvero?» chiese Hayley alzando gli occhi al cielo e dopo due minuti anche Matthew entrò nella camera.
«Non ti trovavo più.» disse Emma guardando prima Matthew e poi Hayley «Hai la maglia al contrario.» disse Emma guardando Hayley e scuotendo la testa.
«Di cosa avevi bisogno?»
«Niente solo non ti trovavo.» fece spallucce.
«Anzi ripensandoci avrei bisogno di un favore, puoi andare a prendermi un caffè?» chiese Emma guardando Hayley e quando vide anche Matthew alzarsi gli fece segno di rimettersi seduto «Stai fermo, se no il mio caffè non lo vedrò mai.» disse Emma e Hayley uscì dalla stanza scuotendo la testa.

***

Hayley tirò l'ennesima spallata alla macchinetta che si era mangiata ancora una volta i suoi soldi.
«Posso aiutarla?» chiese una voce roca alle sue spalle, Hayley si voltò e annuì.
Era un dottore, ma lei scommettiva di non averlo mai visto al Chicago Hospital, alto, biondo scuro con gli occhi castani, avrà avuto più o meno l'età di Matthew.
«Sì, grazie.» sorrise Hayley facendosi da parte e Hayley non sà dire cosa fece, sà solo che qualsiasi cosa avesse fatto, il caffè era finalmente sceso senza mangiare altri soldi.
Il dottore prese il caffè e lo porse a Hayley.
«É stato un piacere.» sorrise.
«Grazie mille, Davvero.» sorrise Hayley per poi girarsi per andarsene.
«Posso sapere almeno come ti chiami?» sorrise imbarazzato il medico.
Hayley annuì «Hayley Mongomery.» Il medico sorrise e le porse una mano «Mark Reyn.»

Chicago HospitalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora