13.
"Grazie William" Lidya respirò a fondo. "Sì, dispiace anche a me che sia andata a finire così, ma non ho altra scelta. Posso rassicurarli allora? Okay, a presto."
La donna riattaccò e respirò a fondo prima di voltarsi a guardare i venti dipendenti che per anni erano praticamente stati la sua famiglia. Quando aveva iniziato quell'agenzia di sicurezza, le era costato fatica e pazienza ma ne era diventata presto molto orgogliosa. Il primo che aveva assunto era stato Angel, che ora stava in disparte con gli occhi bassi e le braccia incrociate dietro la schiena, poi erano arrivati Mike, Milo, Duke, Eric... e a seguire tutti gli altri. L'ultima arrivata, Jessie, era una trentenne che da sempre sognava di arruolarsi, ma che non aveva potuto perché non era in perfetta salute. Quando erano arrivati alla Avengers Tower, quel giorno, erano arrivati felici di rivederla dopo la sua esperienza in prigione e la felicità era svanita quando lei aveva comunicato loro che doveva vendere, perché non poteva più essere il loro capo.
Era calato in silenzio per un lungo istante, poi Tony e gli altri erano arrivati e si era alzato un brusio entusiasta che era durato per lunghi minuti. Jessie aveva fatto amicizia con Steve, gli aveva chiesto consigli; da soldato a soldato, come lui aveva tenuto a precisare per toglierle dal viso l'espressione triste quando aveva iniziato a parlare del suo desiderio di combattere per il proprio paese e la sua impossibilità a farlo.
Infine gli Avengers se ne erano andati via, e lei era rimasta da sola con un discorso da fare e senza avere la minima idea di cosa dire. Steve, a differenza degli altri, era rimasto, ma si era messo in disparte, sulla soglia della porta e poggiato allo stipite aveva osservato, ascoltato.
"William Baker dice che nessuno di voi verrà licenziato!" iniziò Lidya. "È ben felice di essere il vostro nuovo capo perché crede che siate una squadra formidabile. Sentite" respirò a fondo e si schiarì la voce, alcuni lividi erano ancora visibili sul suo corpo ma stavano lentamente sparendo, così come il dolore. "Mi dispiace dover vendere, ma non ho altra scelta. La mia vita è un po' incasinata al momento e non voglio trascinare anche voi in questo caos. William non è proprio il più simpatico al mondo, ma è un buon capo, e sarà come se io fossi ancora al comando."
"Quindi anche lui ci permetterà di rifiutare un lavoro se non ci piace? Ci permetterà di dire la nostra opinione, di prendere l'iniziativa? Ci verrà incontro se avremo bisogno e ci tratterà come esseri umani e non come semplici dipendenti?" domandò Angel avvicinandosi a lei. "Io non credo proprio, Lidya. Non credo che lavorare per lui sarà come lavorare per te. Ti prego, non mettere quella firma che farà diventare l'agenzia di sua proprietà."
"E come suggerisci di fare, Angel? Sono chiusa qui dentro e non posso neppure affacciarmi sulla terrazza, sono agli arresti domiciliari per una storia che andrà molto per le lunghe. Non posso parlare con i clienti, non posso occuparmi delle scartoffie necessarie, non posso prendermi cura di voi perché, in questo momento, sono a malapena capace di prendermi cura di me stessa."
"Possiamo cavarcela anche senza di te per un po', per tutto il tempo che ti servirà per venire fuori da questo casino in cui sei finita. Eric ha esperienza nelle pubbliche relazioni, può occuparsi lui di quella parte del lavoro. E porteremo le scartoffie da te e ti daremo una mano... Ti prego, deve esserci un altro modo."
Lidya respirò a fondo, vide Steve allontanarsi e si mise a sedere sul divano. Forse c'era un altro modo ma in quel momento proprio non riusciva a pensarci. Voleva solo che i suoi ragazzi avessero un posto di lavoro sicuro, voleva accertarsi che tutto andasse per il meglio e Baker era il meglio che aveva trovato.
Per tutto il tempo che ti servirà aveva detto Angel... lei sapeva che quel tempo era troppo lungo e non era certa che sarebbe andata a finire nel migliore dei modi. Era aperta a ogni tipo di suggerimento, lo era davvero, ma nessuno poteva aiutarla in quel momento. O almeno così credeva. Oltretutto la sua disponibilità economica iniziava a scarseggiare e la sua vita era un vero disastro.

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Assemble
FanfictionGli Avengers affrontano ogni giorno nuovi nemici e sono bravi in quello che fanno. Un po' meno bravi sono invece nelle questioni di cuore e, infatti, a parte uno di loro, nessuno ha una vita sentimentale stabile e qualcuno da cui tornare la sera, do...