31.
Quella notte Lidya si svegliò due volte in preda a un terribile mal di testa, e la seconda volta fu così violenta che le si levò di gola un urlo che svegliò anche Steve. Duravano poco, non più di dieci minuti, ma erano i dieci minuti più dolorosi che lei avesse mai sperimentato in tutta la sua vita. E pensare che la settimana era trascorsa in modo così tranquillo – qualche fastidio ma niente di più – che per un attimo Lidya si era illusa che il peggio fosse passato. Si era messa a letto immaginando un futuro molto prossimo in cui sarebbe potuta ritornare al lavoro, in cui ogni tessera del puzzle avrebbe ripreso il posto giusto, in cui quell'ultimo terribile periodo sarebbe diventato un ricordo e niente di più.
Gemendo si alzò dal letto e barcollò cadendo sulle ginocchia. Le mani di Steve le presero il viso con delicatezza, la sua voce preoccupata le risuonò nelle orecchie allentando la stretta che sentiva intorno alla testa.
"Mi dispiace" mormorò respirando a fondo, provando a rallentare il battito del suo cuore: sentiva il sangue pomparle nelle vene, le mani formicolare, la punta delle dita fredda. "Sto bene" provò a rassicurarlo.
"Non mi sembra che tu stia bene" le disse Steve cercando il suo sguardo, i suoi capelli morbidi gli sfiorarono le mani. Erano di un bel biondo scuro adesso, lo erano da un po'. Ricordò quando era tornata a casa indossando quel cambiamento. Ci voleva, gli aveva detto, lo considero un nuovo inizio. Ti piacciono? gli aveva chiesto. E lui l'aveva baciata con tutto l'amore che sentiva. Gli piacevano? Sì, tantissimo. Ogni giorno che passava tutto in Lidya diventava più bello. Ogni gesto, ogni carezza, gli facevano battere forte il cuore, come un ragazzino.
"Adesso mi passa" sussurrò lei lasciandosi cadere seduta sul pavimento, liberando le ginocchia dal peso del suo corpo.
Steve notò che stava tremando, e che la sua pelle era diventata fredda. Succedeva ogni volta che il mal di testa arrivava con quella violenza. Uno strascico di qualunque cosa quegli attacchi rappresentassero. "Cosa posso fare nel frattempo?" le domandò.
"Aiutami ad alzarmi, per favore."
Lui lo fece, la sorresse mentre piano si rimetteva in piedi. La aiutò a sedersi sul bordo del letto e si piegò sulle ginocchia prendendole le mani. "Vuoi dell'acqua, magari? Qualunque cosa."
"Un Martini" scherzò lei.
"Un Martini" le fece eco l'uomo. "Posso provare a provvedere."
Lidya gli prese il viso tra le mani, si piegò fino a poggiare la bocca sulla sua e respirò a fondo contro quelle labbra morbide. "Torna a letto" gli disse, "io sto bene. Andrò a prepararmi una tisana rilassante."
"Vengo con te" Steve si alzò e le porse la mano. "Devo accertarmi che sia davvero una tisana e non un Martini."
Lei rise alzandosi, la mano stretta dentro quella di Steve, si lasciò stringere quando lui le passò un braccio intorno alle spalle avvicinandosela al petto. "A che ora è l'appuntamento dal dottore domattina?"
"Alle dieci."
"Ho chiesto a Bruce di venire con noi. Spero non ti dispiaccia" la informò Steve. "Ho pensato che lui potrà aiutarci a capire il linguaggio medico e a farlo in totale sincerità."
"Non credevo che Bruce fosse quel tipo di dottore. Ma va bene" Lidya mise a bollire dell'acqua. "Se la cosa ti fa stare più tranquillo. Spero solo che si riesca finalmente a capire cosa c'è che non va" sospirò accedendo il gas. "Qualunque cosa sarà meglio di questo."
Steve notò che stava ancora tremando, anche se di meno. Raggiunse il divano e afferrò la coperta ripiegata su uno dei cuscini, la dispiegò prima di poggiargliela sulle spalle. Lei si lasciò andare contro di lui, abbandonandosi completamente e Steve sorrise: adorava quella sensazione, il solletico dei capelli sul suo collo, l'odore fruttato del suo shampoo. L'appuntamento di domani lo rendeva nervoso, una parte di sé sperava che non ci fosse nulla che non andasse, un'altra parte sperava che ci fosse, così da poterla risolvere e lasciarsi tutto alle spalle.
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Assemble
FanfictionGli Avengers affrontano ogni giorno nuovi nemici e sono bravi in quello che fanno. Un po' meno bravi sono invece nelle questioni di cuore e, infatti, a parte uno di loro, nessuno ha una vita sentimentale stabile e qualcuno da cui tornare la sera, do...