5.
"Tony, lasciami passare. Per favore" Lidya respirò a fondo guardando il suo amico, quel dannato guanto tecnologico nella sua mano era il preludio all'armatura completa. E pensare che aveva creduto che una volta messo Steve a dormire non avrebbe avuto problemi; pensava che Tony avrebbe capito ma a quanto sembrava si era sbagliata.
"Mi dispiace" le disse lui. "Ma non ti lascerò andare da sola."
"È la mia battaglia, non la tua. Né quella degli Avengers, è la mia e basta."
Tony respirò a fondo. "Capitan Ghiacciolo tiene molto a te" disse facendo un cenno verso Steve addormentato per terra. "Non succede spesso sai? Che si affezioni a una donna. Da quando lo conosco non è mai successo a dire il vero, e posso assicurarti che c'è una fila di donne che gli sbava dietro."
Lidya guardò per un attimo in direzione del Capitano, poi tornò a guardare Stark. "È personale e pericoloso. Non voglio che qualcuno si faccia male, soprattutto lui."
"Ah l'amore!" esclamò l'uomo avvicinandosi a lei. "Funziona in modo strano e meraviglioso, non credi? Da quanto lo conosci? Due giorni? Eppure già ti preoccupi così tanto per lui" piegò il capo per guardarla. "Lo sai che è un super soldato vero? Si fa male difficilmente. Ed è anche una super spina nel fianco, se ti succedesse qualcosa romperebbe le scatole per il resto dei suoi giorni e io proprio non ce la farei. Capisci perché non puoi andare da sola?"
"Andare dove?" domandò Banner arrivando nella stanza, seguito da Thor.
"Oh a fare una gitarella" Tony non staccò gli occhi da Lidya perché sapeva che sarebbe bastato un attimo. Forse meno considerato che sapeva teletrasportarsi, ma non le piaceva usare le sue capacità e lui confidava nel fatto che non lo avrebbe fatto. "Un vecchio amico di Lidya," virgolettò la parola amico con le dita. "sta preparando un attacco. Vuole farla fuori e lei vuole andargli incontro. Da sola!"
"È ridicolo!" esclamò Thor scuotendo il capo. "Perché vuoi andare da sola? Lascia che venga e se ne occuperà il mio martello."
La donna scosse poco il capo: il ragionamento di Tony e di Thor non faceva una piega ma lei comunque combatteva da sola le sue battaglie. Aveva già perso Thierry e non voleva perdere nessun altro. Sì, il martello di Thor avrebbe distrutto Morton in un nano secondo e sì, farsi aiutare era la scelta più logica. Ma lei si era stancata della logica. Perché nessuno sembrava capire cosa c'era in ballo? Lo doveva al suo partner, per onorare la sua morte.
"Cos'è questa cosa che Morton rivuole indietro?" le domandò Tony e la domanda la colse alla sprovvista.
"Non lo so" replicò lei.
"Non sai mentire, Lidya. Raggrinzisci la fronte quando lo fai."
Lei se la sfiorò con le dita, fu istintivo e fece sorridere Tony. "Non voglio usare i miei poteri, perché ogni volta che lo faccio attiro l'attenzione di... creature con cui non voglio avere nulla a che fare. Ma lo farò se mi costringerai e non ti farai di lato per farmi passare."
Stark la fissò per un istante, infine si fece di lato. "Prego, passa pure. Non ti sarò di intralcio. Thor sì però, e anche Banner."
"Io?" domandò Bruce perplesso, per poi riprendersi subito. "Oh sì, giusto. Cos'è successo a Rogers, comunque?" domandò indicandolo con un dito.
"L'ho messo a dormire" gli fece sapere Lidya guardando Thor che le si era piazzato davanti. "Non voglio farti del male."
Il Dio rise. "Tu farmi del male?" chiese. "Io sono Thor, figlio di Odino."

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Assemble
FanficGli Avengers affrontano ogni giorno nuovi nemici e sono bravi in quello che fanno. Un po' meno bravi sono invece nelle questioni di cuore e, infatti, a parte uno di loro, nessuno ha una vita sentimentale stabile e qualcuno da cui tornare la sera, do...