1. Destino avverso

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Tenko scostò il telo che fungeva da porta e si trovò in un corridoio. Anche lì c'era un odore penetrante, ma si sforzò di andare avanti.

Cercando di non barcollare raggiunse l'omone seduto vicino all'ingresso del malandato edificio. Il suo aspetto era strettamente umanoide, tuttavia possedeva due orecchie bovine e anche un paio di corna: con ogni probabilità era un semiumano di tipo toro. La demone aveva ancora la mente annebbiata, ma era abbastanza sicura che fosse stato lui a darle la droga.

«Ehi, hai visto qualcuno uscire dalla mia stanza?»

Lui le lanciò una rapida occhiata. Era seduto, ma in piedi doveva sfiorare i due metri. Aveva un'espressione di sufficienza, ma tentennò per un istante quando i loro sguardi si incrociarono: era molto insolito trovare qualcuno con le sclere nere e le iridi rosa. «Non c'ho fatto caso.»

«Oh, andiamo! Aveva delle armi: una spada, una frusta... Non puoi non averlo visto!»

 Il semiumano le rivolse un altro sguardo, e questa volta lasciò trapelare un certo fastidio. «Un tipo con una frusta e altre armi è uscito meno di mezz'ora fa.»

«Visto? Non ci voleva tanto!» Fece per correre fuori, ma si fermò. «Nel caso volessi vendere delle armi, dove dovrei andare?»

L'omone rimase in silenzio per qualche secondo. «Vai a destra fino al mercato. Troverai un vicolo stretto con un'insegna a forma di mestolo capovolto. Da lì potrai entrare in un vecchio magazzino dove contrabbandano armi.»

Tenko annuì.

«E se hai bisogno di altra Memento, posso dartene una dose. Ti faccio un prezzo da amico.»

«Adesso non ho tempo» tagliò corto la demone, e corse fuori dall'edificio. "Col cavolo che ne compro altra!" aggiunse mentalmente, ma quella era una frase che si era già detta almeno un migliaio di volte.

Come suggerito dall'uomo, andò a destra verso il mercato. A giudicare dalle baracche fatiscenti, quella doveva essere la zona più squallida della città. I passanti erano quasi tutti semiumani, ma questo non la stupì: in quel territorio costituivano la quasi totalità della popolazione.

Una volta raggiunto il mercato, non ci mise molto a individuare il vicolo con l'insegna a forma di mestolo capovolto. Quasi subito notò un bambino che la fissava da un tetto: con ogni probabilità era una sentinella.

Lei finse di non vederlo e si addentrò nello stretto passaggio. Dopo pochi metri individuò un'apertura nel muro di sinistra. Si guardò rapidamente intorno e poi entrò. Come anticipato, all'interno del magazzino era stato allestito un mercato clandestino abbastanza affollato: molti vendevano armi di vario tipo, ma c'era anche chi contrabbandava pozioni e perfino bacchette magiche.

Le sarebbe piaciuto provare a fare qualche affare, purtroppo però aveva altre priorità. Doveva trovare il ladro, il problema era che non aveva idea di che faccia avesse. Non sapeva nemmeno se era ancora lì.

Senza farsi troppe illusioni, cominciò a guardarsi intorno. La sua spada corta non aveva niente di speciale, quindi doveva concentrarsi sulla bacchetta e sulla frusta.

Ben presto cominciò a pensare che stava solo perdendo tempo, poi però vide due uomini impegnati a contrattare. E l'oggetto della contrattazione sembrava proprio la sua frusta.

«Ehi, voi!» li chiamò.

I due uomini si voltarono.

«Interessa a me quella frusta!»

In quel momento accadde proprio ciò che si aspettava: uno dei due prese l'arma dalle mani dell'altro e cominciò a scappare.

Tenko partì subito all'inseguimento. «Fermati, stronzo!»

Age of Epic - 1 - EresiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora